Cronaca
15 Ottobre 2015
Sabato il convegno organizzato da Comune e associazioni, tra approfondimenti tecnici ed esperienze in prima persona

Amianto, una giornata per riflettere su rischi e soluzioni

di Redazione | 2 min

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unnamedUna giornata dedicata alla prevenzione dall’esposizione da amianto, per coinvolgere nuove e vecchie generazioni nelle pratiche più corrette per evitare rischi alla salute. È questa l’iniziativa lanciata dall’Associazioni Esposti Amianto e altri Cancerogeni (Aeac), assieme ad Anmil e al Comune di Ferrara, che la mattina di sabato 17 ottobre si troveranno alla Sala Boldini per un convegno che vedrà come protagonisti medici, attivisti e persone che si sono trovate a lottare contro le conseguenze dell’esposizione al minerale.

“L’intento – spiega l’assessore Caterina Ferri – è quello di creare consapevolezza sul tema tra i giovani e le persone meno informativi, fornendo anche un aggiornamento sull’evoluzione delle normative e degli strumenti per mettere in sicurezza l’amianto, come i due protocolli sottoscritti nel 2010 e nel 2012 che in questi anni hanno consentito ai cittadini di smaltirne grandi quantità, parallelamente a quelle recuperate dall’amministrazione dai rifiuti abbandonati”.

Ma nonostante i passi avanti fatti negli ultimi anni, secondo la Ferri “il problema rimane, non solo in termini di rischi di salute ma anche di costi per la comunità, ad esempio quando l’amianto viene abbandonato assieme ai rifiuti. Quindi, senza allarmismi, riteniamo che sia giusto continuare a porre l’attenzione sul tema”.

D’altra parte, spiega il presidente ferrarese dell’Aeac Alberto Alberti, senza le giuste misure di prevenzione l’amianto continua ancora oggi a causare tumori e gravi danni alla salute. “Dobbiamo investire nell’inertizzazione di questo materiale, che senza l’energia dell’acqua o del vento non ha la possibilità di disperdersi e causare rischi”. Alberti si dice contrario ad alcune ipotesi sul riutilizzo dell’amianto, come quella di impiegarlo come ‘riempimento’ per materiali edili come i mattoni: “Basterebbe che qualcuno senza saperlo trapanasse un muro per disperdere le fibre nell’aria. L’unico modo sicuro è sigillare l’amianto e tenerlo al chiuso, come si trovava inizialmente in natura”.

Gli ospiti della giornata di sabato saranno variegati: il pubblico ascolterà esperienze dirette come quelle di alcune donne affette da mesotelioma, che hanno inalato l’amianto mentre pulivano gli indumenti da lavoro dei mariti, ma anche spiegazioni scientifiche come quella di Mauro Tognon, che parlerà degli effetti dellefibre di amianto sul corpo umano, o approfondimenti sulle normative in vigore e informazioni di pubblica utilità sull’argomento. L’appuntamento sarà in Sala Boldini a partire dalle 8:30.

 

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