Una banda di rapinatori che colpiva le banche dell’Emilia Romagna, Veneto e Lombardia è stata sgominata con un’operazione condotta dai carabinieri nelle prime ore di mercoledì.
I militari delle compagnie di Rovigo e Castelmassa, e i comandi di Cento, Gonzaga, Carpi e Bergamo, tutti coordinati dalla procura di Rovigo, hanno tratto in arresto cinque persone – tre italiani, un albanese e un georgiano, tutti rintracciati nei territori di Mantova e Ferrara – e denunciato altre quattro (tre italiani e un albanese).
Il gruppo è ritenuto responsabile di sette rapine ad altrettanti istituti di credito attivi nelle province di Rovigo, Mantova, Ferrar0 (a Codigoro il 31 luglio scorso, nella filiale della Monte dei Paschi di Siena) e Verona, mentre due sono stati i tentativi andati a vuoto. Per tutti è scattata la contestazione dell’associazione per delinquere. I rapinatori, che si sono impossessati di almeno 300.000 euro, sono ora ristretti presso le case circondariali di Ferrara e Mantova. Tra gli arrestati figurano tre italiani, un georgiano ed un albanese. Gli arrestati sono: Alessandro Ronsisvalle, Francesco Visconti, Vito Ruggirello, Giorgi Gloveli e Anri Ajazi.
I rapinatori sono stati stati traditi dal dna trovato in alcune tracce di sangue perse da uno dei componenti, feritosi a una mano con il taglierino utilizzato per minacciare gli impiegati durante una rapina e tamponandosi con della carta lasciata poi nella banca. I test effettuati dai carabinieri del Ris di Parma hanno appurato che era lo stesso di una persona già nota per precedenti legati a reati contro il patrimonio.
Durante l’operazione è stata sequestrata anche un’automobile, una Mini Cooper, che i militari ritengono sia stata acquistata con i proventi dell’attività criminale.
La tecnica dei rapinatori è sempre stata la stessa: nel corso della mattinata veniva effettuato un sopralluogo per verificare eventuali difese passive e vigilanza armata, mentre nel pomeriggio avveniva la rapina. I rapinatori irrompevano nella banca, rinchiudevano tutti in una stanza – togliendo alle persone presenti i telefoni cellulari – ed attendevano l’apertura temporizzata della cassaforte; prelevato il denaro si allontanavano indisturbati. I due tentativi sono stati vanificati dagli impiegati degli istituti bancari che, insospettiti, non hanno permesso l’apertura della bussola di accesso ai locali, costringendo i malintenzionati ad allontanarsi.
Gli inquirenti sottolineano la risposta operativa del dispositivo territoriale dell’Arma dei Carabinieri che, capillarmente diffusa su tutto il territorio, è stato in grado di realizzare un’efficiente osmosi informativa ed investigativa tra tutti i reparti. Ogni reparto, dai carabinieri di Comacchio a quelli di Villafranca, Castelmassa e Gonzaga (MN), passando per i Reparti Speciali e quelli investigativi, ha fornito un apporto determinante per la buona riuscita dell’operazione che ha consentito di assicurare alla giustizia un pericoloso gruppo di malviventi.