Luigi Grassi, ordinario di Psichiatria e direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e chirurgico specialistiche dell’Università di Ferrara, è stato nominato presidente della Società Italiana di Psichiatria di Consultazione, in occasione del XIII° congresso nazionale tenutosi a Cagliari nei giorni scorsi.
“La psichiatria di consultazione ha lo scopo di promuovere e favorire lo studio, l’insegnamento, e l’aggiornamento della psichiatria applicata alle varie aree e specializzazioni della medicina in ambito assistenziale ospedaliero e territoriale – spiega il neo presidente Grassi. – Da tempo sappiamo che il 25-30% delle persone affette da patologie mediche presenta quadri di sofferenza emozionale, quali ansia, depressione e stili disfunzionali di risposta alla malattia medica. Tali quadri influenzano in maniera negativa la qualità della vita, aumentano i tempi di degenza e di riabilitazione, incidono sui comportamenti a rischio (come il tabagismo o l’uso di alcool), con aumento di complicanze della patologia medica di base. In cardiologia, ad esempio, è da anni provato che il rischio di complicanze cardiologiche in persone colpite da infarto si triplica se si sviluppa una condizione depressiva secondaria.”
“La sede della presidenza presso la nostra clinica psichiatrica universitaria – prosegue Grassi – testimonia come Ferrara abbia raggiunto un eccellente livello in tale area della psichiatria in ambito nazionale. Un servizio specialistico di psichiatria di consultazione è infatti presente da oltre vent’anni ed è attualmente parte della Unità Operativa di Psichiatria ospedaliera a direzione universitaria dell’Ausl”.
“Moltissime sono le richieste di intervento psichiatrico che i medici dei diversi reparti medico-chirurgici dell’Azienda Ospedaliera cittadina ci richiedono – aggiunge Grassi – per persone ricoverate in degenza o in day-hospital, nonché in accesso al pronto soccorso. L’approfondimento delle risposte psichiche che tali persone, affette da patologie mediche, presentano è fondamentale per interventi centrati sulla persona e non sull’organo ammalato, Diversi progetti si sono attivati in questi anni, non solo nell’area oncologica (dove la disciplina si è particolarmente sviluppata autonomizzandosi nella disciplina della psiconcologia) ma in molte altre aree specialistiche, dalla medicina riabilitativa e internistica alla neurologia. Il lavoro che si sta svolgendo per le persone sottoposte a trapianto renale ne è un recente esempio”.