Dieci anni senza Federico. Due giorni per capire se dopo la morte di Federico qualcosa è cambiato. Se Ferrara è ancora la “zona del silenzio”, per mutuare il titolo che Checchino Antonini e Alessio Spataro diedero alla loro graphic novel che raccontò anni fa la vicenda, o se invece la tragica fine del diciottenne e tutto quanto ne è seguito hanno squarciato il velo di omertà che rese tanto ardue le prime indagini sull’omicidio colposo. Se il nostro paese è pronto per un confronto aperto sul reato di tortura e sulle modalità di intervento delle forze dell’ordine in casi problematici.
“Musica parole ed immagini per Federico” servirà a capire se qualcosa è cambiato. È la speranza di Patrizia Moretti, che dopo aver ritirato le querele nei confronti di Giovanardi, Maccari e Forlani vuole “chiudere un cerchio”. Dopo dieci anni questa sera si troverà alle 21 in sala Estense a parlare con dei rappresentanti della polizia.
Il dibattito “Tra cittadino e Stato: la violenza è inevitabile?”, organizzato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, vedrà la madre di Federico discuterne con Luigi Manconi, presidente Commissione Diritti Umani del Senato, Lorena La Spina, segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia, e Daniele Tissone, segretario generale del Silp.
“Si parlerà di ipotesi costruttive. Non voglio più saperne di lotte e di discussioni con chi vuole solo distruggere. In questi due giorni la farà da padrone il confronto pubblico”. Nel privato invece, “in ognuno di quelli che l’hanno conosciuto in vita e dopo la morte, Federico vive nel ricordo”. È questo in fondo il significato del manifesto di Zerocalcare che campeggia sul logo dell’evento: il ritratto del ragazzo composto dalle nuvolette della folla che parteciperà ai dibattiti e al concerto. Quello che manca ancora, per la Moretti, “sono le promesse non mantenute in questi ani: ho ricevuto tante pacche sulle spalle, da parte di politici, ministri, alti esponenti del Corpo di Polizia, ma alla fine non è cambiata virgola, quei quattro agenti vestono ancora la divisa e non è stato fatto un passo in avanti sul reato di tortura”.
Proprio dalle istituzioni la madre coraggio si aspettava qualcosa, molto, di più. “Per me è difficile parlare di istituzioni, è un termine totalmente astratto. Alla fine quello che posso fare io e le altre famiglie come quelle Cucchi, Uva, Blanzino, Ferrulli, è dire al mondo che esistono amici, fratelli e figli uccisi da persone in divisa, che il problema esiste. Ma le regole a monte non le posso cambiare io. O si cambiano dall’interno o non c’è niente da fare”.
Non chiamatela festa, però. “La possiamo chiamare ricordo – afferma Lino Aldrovandi -, non di un eroe ma di un ragazzo ucciso senza una ragione”. Il padre di Federico parlerà in pubblico nel secondo incontro, quello di domani mattina (sabato). Sempre in sala Estense alle 11 si discuterà di “Reato di Tortura, numeri identificativi ffoo, democratizzazione. Cosa [non] ha ottenuto il movimento?”. Con lui Checchino Antonini (Acad), Elia De Caro (Antigone), Antonio Marchesi (Amnesty International).
In quell’occasione farà un discorso. L’ha già preparato. Lo leggerà con “l’intenzione di ricordare che noi lottiamo per i figli degli altri”.
Non mancherà alla due giorni l’avvocato Fabio Anselmo, impegnato in questi giorni nei casi Cucchi e Bifolco. Per il legale della famiglia il caso di Federico “ha mobilitato le coscienze e aperto uno squarcio nell’opinione pubblica alla quale era stata messa una benda sugli occhi dopo i fatti del G8. Con la morte di Federico prima e di Stefano Cucchi poi si è cominciato a capire che c’era un problema nella Polizia e si è cominciato a chiedere perché l’Italia è l’unico paese europeo che non si è voluto dotare di una legge sulla tortura”.
La due giorni si concluderà con il concerto maratona in piazza Municipale. “Se le previsioni sono confermate – afferma Andrea Boldrini dell’Associazione Federico Aldrovandi) – arriveranno cinquemila persone da ogni parte del mondo”.
A suonare per loro, a partire dalle 17.45, ci saranno Trinacria Express, Thomas Cheval, Costa, Gasparazzo Bandabastarda, Giorgio Canali & Rossofuoco, gli Strike, i 99 Posse e i Punkreas.
Ci sarà anche l’attore Valerio Mastandrea che leggerà un testo toccante.