Eventi e cultura
10 Settembre 2015
L'architetto presenta il suo ultimo libro, ci sarà anche Dario Franceschini

Carlo Bassi racconta la sua Ferrara

di Redazione | 2 min

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bassicarloSi intitola ‘Ferrara Rara. Perché Ferrara è bella’ l’ultimo libro che Carlo Bassi ha dedicato alla sua città e che venerdì 11 settembre alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea.

Assieme all’autore, interverranno all’incontro il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, il docente delle Università di Ferrara e Bergamo Giovanni Carlo Federico Villa e l’editore del volume Damiano Cattaneo.

La presentazione sarà aperta da un saluto di Enrico Spinelli, dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e sarà coordinata da Fausto Natali, direttore della rivista ‘Siti Unesco’ e responsabile delle Attività culturali del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con il Mercatino del Libro e la Casa Editrice 2G.

Il libro vuole ripercorrere la fortunata avventura di “Perché Ferrara è bella”, le cui cinque edizioni, ormai esaurite da anni, testimoniano il grande interesse che ha suscitato. Vent’anni dopo, Bassi, “con occhio nuovo e cuore nuovo”, vuole misurare il fascino persistente che segna quella che per lui è sempre una mitica realtà urbana.
“Il grande tema di queste pagine vuole essere la poesia della città della quale vorrei essere capace di cogliere il suono che le architetture e gli spazi rimandano trasformandoli in “luoghi della mente” come suggerisce Yves Bonnetoy. Esse sono il risultato di un disegno di raccontare Ferrara attraverso frammenti di un discorso che procede per affabulazioni, non sistematico, che coinvolge le immagini più sensibili alla mia fantasia: sono frammenti e lacerti di un discorso amoroso che non ha fine” (c.b.).

Carlo Bassi, architetto, si occupa da sempre di Ferrara indagandone la “bellezza difficile”. Vive a Milano. Ferrara è uno degli oggetti principali del suo pensare, “[…] la città che è stata la mia grande macchina dei sogni”.

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