Egregio Direttore,
questa mattina, 30 luglio, ho visto in TV, nella trasmissione “Omnibus”, Luigi Marattin, presentato come consigliere economico del Presidente, quasi all’americana.
L’inizio della trasmissione è stato dedicato al fatto Azzolini e i gli interventi degli altri 3 presenti hanno impedito a Marattin di intervenire perchè “c’è la pubblicità”
Mi dispiace di non aver sentita la sua posizione, chissà come se la sarebbe cavata nella confusione della posizione del PD?
Dopo la pubblicità, Marattin è intervenuto sulla ricerca dei fondi per attuare la riduzione delle tasse, è stato chiaro e comprensibile, dialogando con il giornalista Stefano Feltri e con la conduttrice.
Feltri accennava alla competenza di Marattin e lui lo chiamava per nome.
Poi ad un certo punto aleggiò nel dibattito la parola lavoro e con Landini presente fu la fine di un civile e comprensivo dibattito.
Bisognava vedere Landini con le braccia appoggiate sul tavolo, con la testa un poco abbassata, tutto proteso verso gli interlocutori che quasi urlava le sue solite parole.
A me sembrava un cagnone da guardia che abbaiava per difendere la sua casa.
Abbaiava a Marattin, a Feltri, alla conduttrice e non si capiva nulla.
Inoltre gli dava manforte nella confusione un componente della minoranza PD.
Quando si vuole fare andare a male una trasmissione si invita Landini!!
Renzi ha capito che doveva provare qualcun altro per la comunicazione economica dato che Gutgeld non è chiaro e comprensivo e Taddei si mangia le parole e non è comunicativo pur incarnando il tipo renziano.
Così è stato provato Marattin che è apparso disinvolto e sicuro, dalla parola chiara e comprensiva, addirittura mi è sembrato migliorato da quando lo sentivo parlare nel consiglio comunale di Ferrara.
Peccato che abbia trovato Landini e così non ha potuto svolgere appieno il suo compito, quello non solo di spiegare la politica economica del governo, ma anche di difendere le scelte di Renzi.
Forse è la sua prima volta in una TV nazionale, e se ha superato l’esame renziano, lo rivedremo ancora.
Preciso, anche se non ce ne sarebbe bisogno, io rimango sempre nelle posizioni di Forza Italia.
Un saluto
Pasquina Ferrari