Cronaca
21 Luglio 2015
Il comitato Sammartina: "A quasi un mese da quando abbiamo fatto l'esposto attendiamo ancora risposte"

Superbeton, i residenti: “Le cose stanno peggiorando”

di Daniele Oppo | 3 min

Leggi anche

Va a trovare la moglie al cimitero, ma si perde fuori provincia

Era uscito di di casa di prima mattina a bordo della sua auto per recarsi al cimitero sulla tomba della moglie, ma nel pomeriggio non era ancora rientrato. E così le figlie di un 86enne di Comacchio si sono presentate in caserma per chiedere aiuto per rintracciare l’anziano padre

Baldini: “Ad Argenta c’era un corso universitario fatto chiudere da Fi”

"Sono molto stupito, e lo sono felicemente, da questa notizia, dal momento che conferma che le politiche che abbiamo adottato come maggioranza sono apprezzate dall’opposizione, e quindi riproposte". Sono le prime parole del sindaco di Argenta Andrea Baldini nel commentare l'intervento di ieri sulla stampa del coordinatore giovanile e di quello provinciale di Forza Italia, Nanetti e Toselli

IMG_20150720_165852072Aspettano una risposta a quasi un mese di distanza dall’esposto alla Procura della Repubblica sui lavori di riqualificazione ambientale dello stabilimento Superbeton di Chiesuol del Fosso. Nel frattempo, “le cose stanno peggiorando”.

I cittadini del comitato Sammartina, che dal 2003 combatte contro i disturbi ambientali recati dall’attività dell’azienda del gruppo Gregolin, non nascondo un certo spaesamento: dagli atti richiamati nell’esposto si evince che la Provincia avesse condizionato la ripresa delle attività al completamento del primo blocco dei lavori di copertura ma, secondo i residenti – che hanno allegato ampia documentazione fotografica -, l’attività è sempre continuata regolarmente.

“Sono dieci anni che si va avanti così – commenta Marco De Nunzio, l’avvocato che assiste il comitato -. I cittadini hanno atteso fino al 30 giugno (data in cui era previsto il completamento del primo blocco di ‘cofanatura’), ingoiando le due proroghe concesse dalla Provincia, possibile che dopo 20 giorni non ci siano risposte per dei lavori che originariamente dovevano essere conclusi nel 2014? Non sappiamo neppure se sono state le verifiche dopo l’esposto. O i dirigenti tengono fede agli atti che prendono o ci devono spiegare per quali motivi non vengono seguiti”.

“Il due giugno – aggiunge Alessandro Barboni, presidente del comitato – ho telefonato alla Polizia Provinciale e non era neppure al corrente degli atti assunti dalla Provincia, come facciamo a fidarci?”.

IMG_20150720_173948576E nel limbo in cui si trovano, i cittadini lamentano condizioni ambientali e di vivibilità peggiorante con la realizzazione parziale della cofanatura: “Hanno realizzato un quarto dei lavori – prosegue Barboni -, rimangono fuori i mulini di lavorazione e frantumazione degli inerti che sono quelli che fanno più rumore. Poi c’è il discorso della viabilità che in via Sammartina con il passaggio di tanti mezzi pesanti è molto pericolosa. La proposta di una viabilità parallela è stata bocciata”. Non solo: “Da due anni e mezzo ormai il cantiere mi è entrato praticamente in casa – afferma uno dei residenti, Roberto De Gregoli -. Ho i silos addossati alla casa e montagne di sabbia e sassi vicine, basterebbe un po’ di buonsenso”.

Anziché migliorare con il tempo, “le cose stanno peggiorando”, osserva Barboni e a chiarire il perché è l’avvocato De Nunzio: “Dalla realizzazione parziale dei lavori, che hanno una forma a ‘L’ i residenti che stanno dalla parte opposta stanno subendo condizioni peggiorative perché i rumori vengono amplificati”. E, a proposito di rumori, il presidente del comitato riferisce di una chiamata alle forze dell’ordine da parte di un residente “perché adesso lavorano giorno e notte per completare i lavori, stavano usando un martello pneumatico a tarda notte”.

Intanto l’azienda ha avanzato una causa per danni da 840mila euro nei confronti della Provincia (poi estesa anche al Comune) per lo stop parziale imposto proprio per realizzare la cofanatura antirumore e ridurre l’impatto ambientale e presentato anche un ricorso al Tar contro i provvedimenti autorizzativi.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com