“In questi anni di grave crisi le lavoratrici e i lavoratori di Open.Co e Lavoranti in Legno hanno fatto grandi sacrifici e enormi sforzi, anche economici, per garantire la continuità del lavoro. Adesso tutti si aspettano un impegno altrettanto forte del sistema cooperativo”. È un messaggio chiaro quello lanciato dal sindacato Fillea Cgil, dopo l’incontro infruttuoso con le aziende e la Legacoop regionale in merito al futuro di tre stabilimenti (Lavoranti in Legno a Ferrara, Open.Co. a Modena e Reggio Emilia) che nei prossimi mesi potrebbero andare incontro a riorganizzazioni e tagli del personale.
La vertenza vede le rsu degli stabilimenti e il sindacato impegnati a chiedere chiarezza sugli obiettivi industriali, le risorse finanziarie e le ricadute occupazionali dei piani delle aziende. Una vertenza che, secondo il segretario regionale Fillea, Luigi Giove, “si è resa necessaria a causa delle notizie allarmanti, oltre che contraddittorie, fatte circolare dalle varie direzioni aziendali all’interno dei singoli stabilimenti produttivi”. Dubbi che però, secondo il sindacato, non sono stati chiariti durante l’incontro, che “non ha fatto emergere nulla di concreto, salvo la decisione assunta a questo punto da entrambe le realtà aziendali di avviare la procedura concorsuale del cosiddetto ‘concordato in bianco’, in attesa della presentazione di un piano vero e proprio da parte delle due imprese. Questa decisione riduce ulteriormente i tempi della discussione e rende urgente ancor più di prima la necessità che il movimento cooperativo assuma rapidamente l’iniziativa per salvare le realtà produttive e l’occupazione”.
Le priorità della Fillea, nel frattempo, sono chiare: “Siamo disponibili alla discussione – afferma Giove -, fermo restando il fatto che tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori hanno diritto ad avere soluzioni che garantiscano la continuità del rapporto di lavoro e adeguate coperture in termini di ammortizzatori sociali. L’alternativa è una catastrofe sociale, oltre che occupazionale, che segnerebbe ancor più negativamente la storia della cooperazione in Emilia Romagna”. Da qui la decisione di inviare una richiesta urgente all’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi per la convocazione di un tavolo di crisi in Regione, mentre il sindacato preparerà uno sciopero e una mobilitazione il 20 luglio. “Esiste infatti già un accordo regionale – afferma il segretario Fillea -, sottoscritto il 2 aprile 2015, che indica i percorsi da avviare in situazioni di questo tipo. Ci aspettiamo che l’assessore ci convochi in tempi strettissimi. Domani saranno convocate le assemblee delle maestranze dei tre stabilimenti per informare i lavoratori dell’esito dell’incontro. Inoltre il coordinamento sindacale regionale ha deciso la proclamazione di quattro ore di sciopero da effettuarsi entro lunedì 20 luglio 2015. A livello territoriale saranno decise le forme di manifestazione che saranno ritenute più opportune”.
“Da oggi – conclude Giove – abbiamo una sola certezza: le lavoratrici e i lavoratori Open.Co e Lavoranti in Legno, le Rsu di stabilimento e la Fillea Cgil a tutti i livelli continueranno la lotta fino a quando non sarà raggiunta una soluzione che garantisca tutti i lavoratori”.