Eventi e cultura
14 Maggio 2015
Presentato al Salone di Torino il primo romanzo del giovane scrittore Alessio Fabbri

La Magiara: amore ed emancipazione nella Ferrara anni ’20

di Redazione | 2 min

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la magiara

Una storia di violenza ed emancipazione, di famiglia e di amore. Il tutto nella cornice di una Ferrara anni ’20, dove il mondo dell’aristocrazia si trova sempre più a fare i conti con i moti e i malumori della società e la lotta per i diritti passa anche attraverso incontri clandestini e scontri armati. È in questo scenario che il giovane scrittore ravennate Alessio Fabbri, dopo l’esperienza come insegnante nelle scuole ferraresi, ha deciso di ambientare il suo primo romanzo ‘La Magiara’, in uscita a metà maggio e presente anche al Salone del Libro di Torino inaugurato oggi (14 maggio).

Il romanzo racconta la storia di Agnese Mallasz, una giovane e tormentata ragazza di Venezia. “Dopo aver perso la madre – spiegano i curatori -, ella viene a conoscenza dell’esistenza di una famiglia aristocratica a cui è legata, rappresentata dal suo fratellastro Luigi Alfonso Salisbeni che, volente o nolente, la invita a ricongiungersi al suo vero luogo d’appartenenza. Ad attenderla, con aspettative del tutto differenti, vi sono anche la gelida sorellastra Giuliana e la timida, ma inquieta nipote Sibilla, figlia di Luigi Alfonso”.

Alessio Fabbri

Alessio Fabbri

“Costretta – recita la presentazione del libro – da esigenze finanziarie e dalle dolorose conseguenze della fine di un amore illusorio, Agnese adotta Ferrara come sua nuova dimora e destinazione della sua fuga, ritrovandosi però combattuta fra necessità di sopravvivenza e desiderio di rivolta. Scoprendosi sempre più femminista e ribelle, esplora l’emancipazione della donna attraverso mezzi inconsueti ed ingiustificati come la violenza o le armi: unica risposta al disequilibrio delle sue emozioni è l’involontaria e casuale adozione dell’identità della Magiara, lato della personalità della ragazza che tende sempre più a creare scompiglio nella cerchia dei Salisbeni e nell’aristocrazia ferrarese degli anni ‘20. Circondata dai segreti che rendono i suoi nuovi parenti vittime e carnefici di loro stessi, ella intraprende un percorso di dolorosa passione, giungendo sull’orlo dell’abisso, in un viaggio apparentemente senza ritorno”.

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