L’addio improvviso, ma non inaspettato, di Pippo Civati al Partito Democratico non dovrebbe comportare defezioni nel Pd ferrarese, anche se il senso di precarietà sembra aumentare.
“Non ci siamo ancora incontrati ma probabilmente in pochissimi seguiranno la scelta di Civati – spiega Giandomenico Pumilia, delegato all’assemblea nazionale del Pd, eletto proprio con la mozione di Civati -. Dopo tutto il lavoro fatto anche per entrare nell’organizzazione interna non si va via senza un progetto più chiaro davanti”.
“Continueremo ad andare avanti, almeno in questa regione dove il partito è molto strutturato”, prosegue Pumilia che non nasconde di osservare con interesse lo scenario futuro che la decisione di Civati aprirà: “Speriamo che il suo abbandono possa portare alla nascita di nuove energie di sinistra”.
Il contesto potrebbe però cambiare a livello nazionale: “Dobbiamo ancora vedere cosa succede ai delegati eletti con una mozione il cui candidato ora non c’è più”, spiega Pumilia che dunque deve verificare quale sarà il suo futuro nell’assemblea nazionale.
Di certo, “per il Pd è una sconfitta e hanno pesato molto le battute degli ultimi giorni di Renzi che hanno portato a una pressione mediatica non sopportabile da una persona sola mentre tutto si sgretola”.
Anche Ilaria Baraldi, altra civatiana estense, non nasconde l’amarezza verso il suo partito: “Mi ero affezionata all’idea che il Pd fosse un partito in cui c’è un dialogo fra anime diverse ma le cose vanno in maniera diversa e molto dipende dall’atteggiamento del premier, da una certa arroganza: il modo in cui coinvolgi le minoranze è dirimente”. La scelta di Civati sembra trovarla un po’ spiazzata: “È fonte di grande sofferenza sia politica che umana – spiega -, anche perché non so quanto spazio ci sia ormai fuori dal Pd, gli auguro comunque di riuscire a far convergere diverse forze in un progetto politico a sinistra del Pd”.
Intanto i civatiani della prima ora, almeno a Ferrara, avevano già tolto il disturbo senza aspettare il tira e molla del loro, probabilmente ex, riferimento. Così è stato per l’ex consigliere comunale sotto la Margherita Ubaldo Ferretti, Emiliano Bianchi, Stefano Peverin e Beniamino Marino.