“I nostri appelli non sono caduti nel vuoto: la caffetteria Schifanoia è salva, ancora per un po’. Bravo Simone Bavia a far valere le sue sacrosante ragioni, grazie ai tanti sostenitori che, anche dal web, hanno appoggiato la nostra battaglia. Dall’amministrazione ci saremmo aspettati fin dall’inizio maggiore sensibilità, anche in relazione alle oggettive difficoltà dettate dal sisma: non dovrebbero essere necessarie crociate politiche per far valere principi di buon senso”.
Così il capogruppo leghista Alan Fabbri dopo l’intesa, raggiunta, tra l’amministrazione comunale e il gestore della caffetteria Simone Bavia. Fabbri, il 28 febbraio scorso, scrisse un pubblico appello rivolto a sindaco e assessori “affinché addivenissero a una ragionevole soluzione per salvare un luogo storico che ha contribuito a valorizzare Schifanoia, a farne luogo di incontri e a far circolare il nome di Ferrara nel mondo”. Emblematico il caso della scrittrice anglosassone Ali Smith che ha citato la storica caffetteria nel suo best seller “How to be both”, pubblicato in trenta lingue.
“Sarebbe stata pura follia – dice Fabbri -decretare la condanna a morte di un simile luogo. Auguriamo a Simone Bavia, ai suoi clienti e a tutti i ferraresi che la Caffetteria dello spirito rimanga aperta ancora a lungo e possa continuare ad essere il luogo magico ed evocativo che è stato fino ad oggi”.