Attualità
11 Aprile 2015

E’ il gender, bellezza! Il Gender! E tu non puoi farci niente! Niente!

di Redazione | 4 min

Questa sarebbe l’esatta citazione della celebra battuta, che nel nostro contesto diventa però una battuta di quelle da ridere, se non fosse che c’è da piangere. Perché contro il gender si può fare tantissimo, e i fondamentalisti di questo paese l’hanno dimostrato al di fuori di ogni dubbio. Esiste una vera e propria crociata contro la fantomatica “ideologia del gender”, utile per capire come certa propaganda faccia ad arte della confusione, per non dire vera e propria mistificazione, sulle parole per farne vessilli a una chiamata alle armi contro un nemico creato a tavolino.

La mistificazione funziona in questo modo: si prende una parola, come ‘gender’, sconosciuta ai più fino a quando non se ne sono occupati i movimenti come Manif pour tous,  Sentinelle in piedi, Giuristi per la vita e compagnia briscola (tutti lontani anni luce dall’aver compreso l’enorme portata filosofica dei gender studies) se ne stravolge completamente il significato, la si accoppia alla parola ‘ideologia’ e se ne fa il demonio.

Un demonio che spinge i bambini alla transessualità, nonché alla sessualità precoce, che nega l’esistenza delle differenze, che nega addirittura l’esistenza del sesso biologico, eccetera eccetera insieme a tutti gli argomenti della controriforma in atto in questo paese .

Quindi sotto l’insegna “ideologia del gender” è finito qualunque programma serio e scevro dalla pruriginosità che ci mettono gli adulti di educazione sessuale nelle scuole, libri per l’infanzia che propongono una pericolosissimissima pluralità di situazioni e che son stati messi all’indice (alla faccia di coloro che addossano alla comunità LGBT propositi liberticidi), programmi pedagogici di educazione alle differenze e abbattimento del pregiudizio. In poche parole ci finisce ogni tentativo di intraprendere un percorso educativo e pedagogico che sia davvero laico e pluralista, che insegni il rispetto delle diversità e che ponga le basi per una società futura più giusta e equa. Perché il vero oggetto dell’indagine degli studi di genere (che sono nati dagli studi femministi negli anni ’70/’80) è investigare la natura dei rapporti di forza all’interno della società, è capire come si articola il discorso che struttura il potere al suo interno. Un campo di studi vasto e strutturato che fornisce visioni alternative e critiche a quelle dominanti.

E fa davvero sbellicare che le sottane dei cardinali tremino per la paura dell’imposizione di quello che loro chiamano “pensiero unico”, quando non c’è nessuno più titolato dei rappresentanti delle religioni a riguardo. Pensiamo solo alle recenti affermazioni dell’immancabile Bagnasco che parla addirittura di indottrinamento e campi di rieducazione riguardo alle scuole che adottano programmi di educazione alle differenze. Si assiste a reazioni scomposte con tanto di istituzione di un numero verde da parte di Forza Nuova per segnalare ogni pertugio in cui si parli di ideologia del gender, comitati di genitori a cui sudano mani e piedi per il pericolo che i propri figli vengano a conoscenza che esistono omosessuali , bisessuali, transessuali e che riflettano sui ruoli imposti a una persona perché nata femmina o perché nato maschio. Non è un caso che il demonio in questione venga associato ai gay lesbiche e transessuali dato che sono i più evidenti portatori del sovvertimento dell’ordine naturale delle cose, dal momento che si pongono ontologicamente fuori dalla retorica dell’eterosessualità obbligatoria da cui discende tutto il resto.

Si sono montati casi fondati sulla fuffa come quello di Trieste, stravolgendo del tutto il senso e la concretezza del Gioco del Rispetto che mira a colmare il gender gap, attraverso la decostruzione degli stereotipi (quelli cioè per cui un papà non può tenere un ferro da stiro in mano e una mamma non può giocare a pallone con il/la figl*) insegnando il rispetto per gli altri nelle loro aspirazioni e volontà, indipendentemente dal genere di appartenenza. E No! Urlano scandalizzati i guardiani della Verità Assoluta, così si confondono i ruoli, così non si sa più cosa è maschile e cosa è femminile, così si distrugge l’umanità, il pianeta, la galassia, ma soprattutto la Sacra Famiglia che è quell’oggetto in cui la donna sta a casa a badare ai figli, spentolare e resettare, l’uomo porta a casa la pagnotta, legge il giornale e gioca e calcetto e stop.

Una vicenda, quella di Trieste, emblematica della manipolazione fatta riempiendosi la bocca con “idelogia del gender”. In un paese davvero moderno la scuola dovrebbe poter contribuire alla costruzione di una società più equa, giusta e rispettosa, dovrebbe poter contribuire a contrastare la violenza contro le donne e le minoranze che abitano un paese democratico. E se qualcuno pensa che in Italia esista la parità e il pari rispetto e dignità per tutti basterà citare questo pensiero di un certo Langone che dice che portare come esempio la Cristoforetti è sbagliato perché: “portare ad esempio un’astronauta, ossia una donna che per lungo tempo vive lontana anzi lontanissima dal proprio uomo, è utile nel momento in cui sappiamo che la causa principale del presente declino economico è il declino demografico? ”.

Combattere questo tipo di pensiero è ciò che si può fare grazie anche ai gender studies, rimanere nel medioevo di quel pensiero è esattamente l’obiettivo di quelli che parlano di “Ideologia del gender”.

 

Michela Poser

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