Eventi e cultura
10 Aprile 2015
Il quartetto del talentuoso pianista protagonista sabato al Torrione

L’Antonio Faraò Quartet al Jazz Club

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Le madri della Costituzione raccontate ai giovani

In occasione della ventesima Settimana della Comunicazione 2025 si è svolta a Ferrara una giornata di incontri rivolti alle scuole e alla cittadinanza con Angela Iantosca, scrittrice, giornalista, attrice, per la presentazione del libro Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione

Cultura ed esperienze artistiche a Ferrara promosse dalla Società Dante Alighieri

Incontri pubblici, letture, visite-conferenze al centro storico di Ferrara, ai principali istituti museali cittadini e alle emergenze insediative, paesaggistiche e naturalistiche del territorio di uno dei 60 siti italiani iscritti nella Lista dell’Unesco, di cui ricorre quest’anno il 30^ anniversario dell’ambìto riconoscimento

Antonio Faraò1Sabato 11 aprile (ore 21.30) con l’Antonio Faraò Quartet, il Jazz Club Ferrara veste swinganti atmosfere modern mainstream. Il talentuoso pianista, affiancato per l’occasione da Mauro Negri al sax alto e clarinetto, Martin Gjakonovski al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria, presenterà Evan, ultimo album per Jando Music – Cristal Records.

Registrato a New York con una sezione ritmica stellare (Ira Colemann, contrabbasso; Jack DeJohnette, batteria) e Joe Lovano ai sassofoni, Evan è considerato dalla critica una delle produzioni più interessanti degli ultimi anni, grazie alla bellezza dei brani e alla straordinaria cifra tecnico-interpretiva di Faraò. Nell’album trovano infatti spazio numerose composizioni originali del leader e coinvolgenti reinterpretazioni di standards, come “Giant Steps” di Coltrane, accostate a una curiosa e coccolante versione di “Roma nun fa la stupida stasera”.

Da annoverare tra i più interessanti pianisti jazz dell’ultima generazione, Antonio Faraò nasce in una famiglia dalle radici musicali ben salde. All’età di sei anni inizia a suonare, dapprima su un vibrafono giocattolo, in seguito la batteria e poi il pianoforte col quale intraprende lo studio classico presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Il precoce e spiccato interesse verso la musica afroamericana gli trasmette quel gusto per lo swing che resterà intatto anche negli anni successivi, diventando elemento peculiare del suo modo di suonare.

Il concorso internazionale di piano jazz “Martial Solal” (1998) costituisce per Antonio il trampolino di lancio verso i circuiti internazionali, portatandolo ad incidere, in qualità di leader, tre album per Enja Records accompagnato da artisti quali Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress. Ma l’impressionante tecnica pianistica e il travolgente senso ritmico che lo contraddistiguono hanno fatto si che la lista delle prestigiose collaborazioni si allungasse sempre più: Daniel Humair, Gary Bartz, Lee Konitz, Steve Grossman, Tony Scott, Chico Freeman, Miroslav Vitous, John Abercrombie, Richard Galliano, Toots Thielemans, Dave Liebman, Benny Golson, Johnny Griffin…

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com