Eventi e cultura
3 Aprile 2015
Il giovane artista svela il dietro le quinte della sua mostra alla Mlb home gallery

Finissage della mostra di Federico Zanzi

di Redazione | 3 min

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foto ZanziSabato 5 aprile alle 18 presso la Mlb Maria Livia Brunelli home gallery di corso Ercole d’Este 3 avrà luogo un incontro con l’artista Federico Zanzi, per svelare il dietro le quinte della sua mostra, “La bellezza della nostalgia”, in dialogo con l’esposizione di De Pisis e Boldini in Castello, a cui l’artista trentacinquenne, dopo il grande successo al Mar di Ravenna, ha dedicato una serie di opere inedite.

Un momento di toccante riflessione sul tema del ritratto, che se in Boldini diventa celebrazione della bellezza e in De Pisis nostalgia per la fugacità della vita, in Zanzi diventa celebrazione della bellezza della nostalgia: nostalgia delle nostre radici, degli odori delle case dei nonni e di quelli dolciastri degli abbracci dei parenti lontani. Se infatti Giovanni Boldini ritrae in maniera dettagliata i volti e sfuma invece le vesti con pennellate che assomigliano a delle sciabolate, piene di elettricità, Zanzi, in un perfetto chiasmo di poetiche stilistiche, sfuma il volto dei personaggi da lui ritratti.

Questo perché il ricordo dei nostri cari perde definizione, ma rimangono intatti nel tempo i loro oggetti personali: ecco allora la camicetta “dei giorni di festa”, ricamata dalla zia, con tutti i suoi particolari in evidenza. Quel che rimane delle feste con i parenti lontani sono le atmosfere, non i volti di chi era con noi a tavola: nella memoria restano infatti gli ambienti in cui questi riti familiari avvengono, il concetto di quei momenti. A legare la poetica di Zanzi a quella di Boldini è lo stesso timore per la caducità della vita, il tentativo di fermare sulla tela il tempo che scorre inesorabile.

Il senso di nostalgia per gli ambienti che prima c’erano e ora non ci sono più Zanzi lo ritrova anche nelle nature morte di Filippo De Pisis, dal tratto pittorico quasi sincopato, tanto che Eugenio Montale definì la sua pittura “a zampa di mosca”. Con De Pisis, Zanzi condivide i silenzi pittorici, in un comune humus di malinconia. Le nature morte del pittore ferrarese sono l’equivalente delle camicette a fiori delle “zie” di Zanzi: sono ganci per un “altrove” che prelude a una dimensione metafisica.

Come De Pisis, infatti, anche Zanzi dipinge concetti travestiti da pittura a olio. Ritrae le persone di famiglia come per eternarle in una forma fissa, come in quelle foto da tenere infilate nel vetro della credenza a ricordo dei momenti più significativi della propria vita. I suoi familiari diventano così icone del concetto famiglia, e la sua pittura, apparentemente figurativa, emerge con forza nella sua natura più forte, quella concettuale e simbolica.

La mostra è aperta sabato e domenica dalle 15 alle 19 (ingresso e visite guidate gratuiti), fino al 5 aprile. Per informazioni contattare il numero 346 7953757.

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