Eventi e cultura
3 Aprile 2015
I suoi "giochi del silenzio" per la prima volta in mostra alla galleria del liceo artistico

Il “Dosso Dossi” omaggia Giordano Ferrari

di Redazione | 2 min

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IMG_1341Sabato 4 aprile, alle 17.30 presso la galleria Dosso Dossi di via Bersaglieri del Po 25b, si inaugura la mostra “I giochi del silenzio: Giordano Ferrari”. Dopo le mostre dedicate a Galileo Cattabriga, don Franco Patruno e Franco Morelli, l’ultimo degli appuntamenti del progetto “4 allievi del Dosso nei confronti della Fama” è dedicato a Giordano Ferrari (Ferrara 1940-2001). Questa è la prima mostra di un artista che non ha mai voluto esporre: è stato il suo modo per rivendicare una totale autonomia nei confronti di un mercato come quello dell’arte con il quale ha sempre avuto sentimenti conflittuali.

La sua formazione inizia all’istituto d’arte Dosso Dossi per continuare all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Terminati gli studi, si sposta a Roma per un’esperienza di scenografo cinematografico. Per Ferrari è l’occasione di immergersi nel processo di creazione del mondo del cinema, il maggiore tra gli spettacoli di massa del secondo dopoguerra. Il cinema, col suo linguaggio specifico e la capacità di coinvolgere totalmente lo spettatore, resta il punto fondamentale per comprendere il rapporto tra l’immagine e i mezzi di comunicazione di massa. Dopo un biennio rientra a Ferrara e inizia ad insegnare educazione artistica nella scuola secondaria.

Esperto di tecniche grafico-pittoriche si dedica al mosaico, ai bozzetti pubblicitari, alla pittura a tempera. Grazie all’amico Emanuele Taglietti viene introdotto all’Edifumetto di Milano della quale era art director lo scrittore Giuseppe Pederiali. È un’esperienza nel mondo del “fumetto per adulti” genere del tutto italiano che, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, riscuote un successo internazionale. Diventa successivamente il responsabile grafico della Alliance Française di Ferrara.

L’opera di Giordano Ferrari testimonia l’importanza del mondo dell’immagine nel secondo Novecento. La sua cifra caratteristica è la pervasiva fascinazione che esercita l’immagine nella società contemporanea. Essa acquista delle nuove peculiarità specie nel processo che subisce attraverso la sua riproducibilità tecnica e la sua divulgazione tramite i mass media.

Questa prima esposizione mette in evidenza la necessità di raccogliere l’opera di un artista originale, di studiarla e di farla conoscere, ed è motivo di orgoglio per il liceo artistico Dosso Dossi aver contribuito ad avviare questa ricerca.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino a domenica 19 aprile, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.

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