
Un batacchio
Inaugura oggi alle ore 18 presso la Galleria del Carbone (via del Carbone, 18/a) la mostra collettiva del gruppo Imparolarte coordinato da Paola Bonora. La mostra è incentrata sul bussarello, un oggetto “umile”, uno strumento che nel tempo ha assunto diverse sembianze e che, fissato alle porte delle abitazioni, aveva la funzione dell’attuale campanello.
La raffinata ricerca svolta dal gruppo Imparolate sui bussarelli (noti anche con i sinonimi di batacchi o battiporta), ha immortalato questi elementi attraverso acquerelli di altissima qualità tecnica. I bussarelli sono stati così “salvati”, almeno livello di immagine, per essere ricordati nel loro valore di vere e proprie opere d’arte.
Del gruppo Imparolarte fanno parte Paola Bonora, Marialivia Brunelli, Eleonora Ferrari, Rosangela Giovannini, Valentina Lapierre, Giuseppina Lascari, Elisabetta Marchetti, Claudia Spisani, Cristina Squarzoni, Maria Olga Tampieri, Beatrice Vaccari. Nell’occasione verrà distribuito un calendario che raccoglie i bussarelli ferraresi, e un elegante catalogo con tutte le opere esposte.
Spiega Paola Bonora: “Al termine di una serie di incontri, abbiamo deciso che il tema della prossima mostra sarebbe stato il batacchio, detto anche batocchio, battente, battaglio, picchiotto, battiporta, mazzapicchio, o bussarello. Ha tanti nomi questo piccolo elemento metallico usato per bussare: una piccola scultura che precede di secoli il campanello. Originariamente consisteva in una forma semplice, un martelletto o un anello di ferro. Solo col passare del tempo, ha incominciato a divenire un vero e proprio oggetto d’arte, dalla forma ricercata e dalla doppia funzione: avvertire dell’arrivo di un visitatore e decorare ed abbellire le porte.
Il tema scelto non è particolarmente originale, ma riserva tutti gli elementi di novità e di originalità nel modo in cui viene svolto: in gruppo. Le mostre del gruppo Imparolarte, infatti, non sono esposizioni collettive come potrebbe sembrare a un primo sguardo, ma vere e proprie personali del gruppo stesso. Ogni mostra scaturisce dall’impegno congiunto di tutte e i lavori sono perlopiù eseguiti nello stesso luogo, il mio studio, in un continuo e proficuo scambio di opinioni. Pur difendendo la nostra specificità e la nostra individuale sensibilità, dipingiamo ‘in coro’. Anche in questo caso ci è stato subito chiaro che avremmo dovuto continuare a percorrere le strade della città, come già abbiamo fatto per le finestre e per gli angolari, munite di macchina fotografica, a caccia di immagini dettagliate”.
La mostra ha il Patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e rimarrà visitabile fino al 20 dicembre.
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