
Come si sente un bambino celiaco in mensa a scuola quando arriva il suo pasto “speciale”? Oppure quando i compagni manipolano la farina? È possibile far sentire a proprio agio ogni piccolo nella vita di ogni giorno? La conoscenza è fondamentale per favorire la consapevolezza: per questo Debora Di Tunno, volontaria dell’Aic – Associazione Italiana Celiachia – si fa portavoce, insieme a Beatrice Saletti, di esperienze vissute, da raccontare nelle scuole per far comprendere le caratteristiche di una malattia sempre più diffusa, la celiachia.
Denominata anche “malattia celiaca” o “enteropatia glutine-sensibile”, la celachia è una complessa condizione patologica dovuta a fattori genetici e ambientali. La Primaria Tumiati a Ferrara è scuola pilota del progetto “In fuga dal Glutine” promosso dall’Aic, che coinvolge anche le scuole Mosti e Pascoli dell’I.C. “Perlasca” di Ferrara, con l’obiettivo di “promuovere negli alunni una riflessione critica sulla diversità di ciascuno nel modo di alimentarsi, in relazione a scelte e a necessità”.
Il preside Stefano Gargioni ha accolto con favore il progetto, coordinato dall’insegnante Rosalino Rinaldi, al fine di “attivare una dimensione di responsabilità individuale in un contesto fortemente partecipativo che unisca il divertimento e l’apprendimento”. Senza glutine: due parole che dischiudono un mondo, che educano ad uno dei tanti tipi di diversità alimentare: insegnano che la celiachia è un’opportunità di conoscenza reciproca per accogliere e ridurre il disagio dei piccoli che vivono quotidianamente questa patologia. Un’occasione di crescita: perchè il cibo è soprattutto “condivisione”, socialità, nel rispetto delle reciproche differenze, a volte religiose .“La scuola è un ‘volano ‘per il cambiamento”, si legge nell’opuscolo che l’Aic ha predisposto per ogni insegnante, poiché costituisce, con la famiglia, l’ambito privilegiato di ogni azione educativa.L’Aic ha creato inoltre un quaderno operativo per tutti gli alunni delle scuole primarie (così come per le scuole dell’infanzia) e un gioco didattico per la scuola.
Proposte di carattere ludico per giocare e fare amicizia con concetti complessi e scoprire che “Celiaci non si nasce, si diventa”. Debora e Beatrice hanno incontrato gli insegnanti della scuola Tumiati per illustrare le caratteristiche della celiachia, descrivendo i materiali didattici e gli accorgimenti indispensabili per favorire il benessere del bambino celiaco. Semplici gesti e pratiche igieniche da seguire in mensa e durante la ricreazione (ad esempio evitare lo scambio di merende o l’utilizzo dello stesso coltello o forchetta in mensa) o nelle attività didattiche rappresentano presupposti imprescindibili per garantire la serenità ad ogni bambino. La conoscenza reale si traduce in atteggiamenti rispettosi, consapevoli, accoglienti. Perché “senza glutine” sono due parole. Che possono tradursi in altrettante espressioni: “senza pregiudizi”, “cambiare atteggiamento”, “consapevolmente educare”.