
Foto di Catarina Carvalho/ Flickr. CC by 2.0
In costante crescita il numero di persone che decide di farsi tatuaggio e piercing in tutto il corpo. Queste attività di abbellimento della persona sono caratterizzate da un certo grado di invasività e, in quanto tali, richiedono molta cura e attenzione da parte degli addetti per garantire ai clienti e operatori un lavoro sicuro, sotto il profilo igienico sanitario, e di qualità.
Secondo quanto previsto dal piano di attività annuale del Dipartimento di Sanità Pubblica, gli operatori di Igiene Pubblica e Rischio Chimico ed Amianto svolgono controlli anche su questi tipi di attività. Come criterio di programmazione è stata usata la categorizzazione del rischio, ovvero tipo di servizio svolto, sostanze e procedimenti utilizzati, potenziale danni conseguenti e prevedibilità dei rischi.
La migliore efficacia del piano di controllo dipende anche dalla trasparenza comunicativa: per questo motivo il Dipartimento ha ritenuto indispensabile coinvolgere i professionisti del settore, invitandoli oggi (martedì 17 marzo) nella sede di Ferrara – via Beretta 7 per presentare e condividere la categorizzazione del rischio adottata e le modalità di esecuzione dei controlli che saranno svolti nel corso dell’anno.
A livello nazionale, infatti, il centro Ondico (Organismo notificato dispositivi e cosmetici) dell’Istituto Superiore di Sanità rileva un aumento del numero di segnalazioni di effetti avversi correlabili alle suddette pratiche, potenzialmente correlabili a contaminazioni microbiche, sostanze pericolose/allergizzanti contenute negli inchiostri, utilizzo di gioielli di dubbia origine e qualità ma, anche, ad una scorretta conduzione igienico sanitaria dell’attività.
“La prevenzione parte prima di tutto dalla conoscenza e dalla comunicazione – sottolineano i professionisti dell’Azienda Usl– e quello del 17 rappresenta solo un primo momento di confronto con tatuatori e piercer per fornire alla popolazione un lavoro sicuro e di qualità”.
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