Cronaca
25 Febbraio 2015
Il comitato "Facciamo Ripartire il Cuore" dona un defibrillatore alla scuola di via Canapa

Un defibrillatore all’istituto Carducci

di Redazione | 2 min

defibrillatoreSabato 28 febbraio alle 9, il comitato “Facciamo Ripartire il Cuore Onlus – Lorenzo Marcucci” donerà un defibrillatore semiautomatico all’istituto G. Carducci in via Canapa 75. L’iniziativa è stata generosamente sostenuta dai colleghi di Massimiliano Taddia, giovane ingegnere di 40 anni che lavorava alla Coperion, deceduto in ufficio in seguito ad un arresto cardiaco improvviso il 19 giugno 2013.

Grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Licia Piva, in occasione della donazione, il comitato terrà anche un incontro con gli studenti per sensibilizzarli sui temi della cardioprotezione e sull’importanza dell’intervento rianimativo immediato da parte di persone “normali” opportunamente addestrate all’esecuzione del massaggio cardiaco e all’uso del defibrillatore semiautomatico.

L’arresto cardiaco improvviso colpisce così, persone di ogni età, a riposo o sotto sforzo, anche senza patologie cardiache note: è, appunto, improvviso. Magari si manifesta una volta soltanto, poi più, ma se quella volta non c’è soccorso tempestivo, sarà l’ultima, la definitiva. Ogni anno, in Italia, l’arresto cardiaco improvviso colpisce circa 70mila persone: se ne salvano meno del 10%, quasi tutte grazie ad un immediato intervento di rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco) seguito dalla defibrillazione (che ristabilisce la normalità nel sistema elettrico del cuore).

Decisivi, per la sopravvivenza senza danni cerebrali irreversibili, sono i primi cinque minuti. Il soccorso tempestivo, in attesa dell’intervento sanitario qualificato, può prestarlo chiunque, basta che sappia cosa fare e possibilmente che sia disponibile nelle vicinanze un defibrillatore semiautomatico il cui uso è alla portata di tutti. La scuola, dunque, dovrebbe insegnare “cosa fare”, in modo da far crescere, almeno fra le nuove generazioni, una rete di persone “normali” capaci di intervenire. Le proposte di legge in materia, presentate in Parlamento già da una decina d’anni, devono finalmente essere discusse arrivando finalmente all’approvazione di un provvedimento semplice, efficace, civile, al passo con i tempi e i bisogni della comunità nazionale.

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