Indovina chi è il pugile e chi l’attore
Tutto esaurito per “Finto contatto”, il secondo appuntamento della rassegna Luci d’Inverno al teatro Ferrara Off
di Federica Pezzoli
Tutto più che esaurito nello spazio teatrale di Ferrara Off per la prima di “Finto contatto”, con Marco Sgarbi e Jorge Alberto Pompè, ideato e diretto da Giulio Costa. Tanto che è stato necessario aggiungere più di una fila di sedie, rispetto a quelle normalmente preparate per il pubblico nella sala di viale Alfonso I d’Este.
Lo spettacolo è nato quando il regista Giulio Costa ha assistito a un allenamento di pugilato di Marco proprio con Jorge, ex pugile professionista, argentino d’origine ed estense d’adozione, dato che Ferrara è la citta dove vive da ormai 21 anni ed è noto ai ferraresi come pizzaiolo dello storico Orsucci. Se Costa è rimasto affascinato da questo sport, dal suo rigore e dalla sua disciplina, Jorge è da sempre affascinato dal mondo del teatro. Da questa fascinazione reciproca, dunque, è nato il progetto, di cui un assaggio era già stato dato nel 2013 al teatro comunale di Occhiobello.
In scena Marco e Jorge interpretano se stessi: un attore e un pugile, provando uno a entrare nel mondo dell’altro, l’uno a introdurre e guidare l’altro nel proprio mondo, entrambi principianti ed entrambi professionisti. E a volte lo scambio diventa sfida.
Si comincia con il pugilato: quella di Jorge è quasi una danza mentre saltella, regolando il ritmo del proprio respiro, scioglie i muscoli delle spalle e delle braccia. Marco lo scruta, ne ripete i movimenti, il suo sguardo passa da Jorge a sé stesso, da sé stesso a Jorge e sembra non capire quale sia la differenza, ma in realtà non sembra avere tanto le idee chiare e l’impressione è che si stia riscaldando per una partita di calcetto fra amici, più che per un allenamento di pugilato. Per Jorge è facile metterlo alle corde, che in questo caso sono il fondale nero contro il quale Marco si rannicchia atterrito. Solo a questo punto, dopo averlo ‘messo al suo posto’, Jorge gli parla: “Non devi mai abbassare la guardia!”.
Ora tocca a Marco e il corpo cede il passo alla parola. Quella che provano è la scena di Amleto in cui lo spettro del padre rivela al principe la verità sulla propria morte e gli chiede di vendicarlo: non a caso di nuovo una guida e un discepolo, ma questa volta i ruoli sono capovolti. A dire la verità, Marco è abbastanza esigente ed è legittimo il dubbio che anche lui stia in realtà perpetrando una piccola vendetta.
Della sua bravura Marco aveva già dato prova in “Marx a Soho” del novembre scorso, ora dimostra prontezza anche nell’improvvisazione. Sì perché, come rivelano a fine spettacolo, Marco e Jorge in realtà seguono solo un canovaccio, all’interno del quale entrambi possono spaziare, cercando di spiazzare l’altro.
Il ring e il palcoscenico hanno molto in comune: file di sedie piene zeppe di gente, il pubblico venuto per godersi lo spettacolo, la ricerca del successo o di una forma qualsiasi di riconoscimento. In realtà però qui non siamo né su un palco né su un ring, ma in una palestra, la palestra della vita se proprio volete una metafora, dove è fondamentale incontrare buoni maestri e dove ciò che importa è la crescita che deriva dalla condivisione e dal confronto. “Finto contatto” è in scena a Ferrara Off anche domenica 18 gennaio alle 16.