Lettere al Direttore
12 Gennaio 2015

No alle nuove Crociate, si all’Unione Europea

di Redazione | 2 min

Quando dei criminali che si professano mussulmani attivano azioni terroristiche c’è sempre qualcuno pronto a sfruttarle per creare una confusione atta a destabilizzare l’Unione Europea, rinfocolando antichi odi religiosi. Per inficiare dette infami azioni il nostro contributo non è un generico pacifismo ma intervenire per una civile Pace nei rapporti internazionali, precisando il chi siamo e cosa vogliamo essere con i seguenti punti fondanti.

L’Unione Europea è appena nata e sarà matura quando ne faranno parte tutte le nazioni, in particolare la Russia e la Turchia. L’unione Europea è indubbiamente da riformare per una gestione che non sia dei banchieri ma dei cittadini. L’Unione Europea ha 832 milioni di abitanti (dato che comprende anche Russia e Turchia) quindi in grado di sostenere i danni prodotti da qualsiasi attacco terroristico e capace di catturare e/o uccidere i terroristi che lo hanno messo in campo. L’Unione Europea è in grado di reggere i danni di qualsiasi attacco terroristico evitando di cadere nella trappola di chi la vuole portare in guerra sul suolo di altre nazioni. Può farlo perché sostiene ogni anno più di 120 000 vittime nella circolazione stradale che, nella maggior parte dei casi, vedono come killer le strade mal progettate e prive di manutenzione, veicoli difettosi, malati autorizzati alla guida. A queste vittime vanno aggiunte quelle per infortuni sul lavoro. Soprattutto sulle tratte “casa-lavoro” – in numero nettamente superiore che in cantieri, fabbriche o laboratori di produzione.

Ora, riguardo ai rapporti con i mussulmani occorre aver presente quanto segue. Per i mussulmani è fondante per il loro vivere il Corano e quanto vi si prescrive. Per noi occidentali è fondante la rivoluzione francese con libertà, fratellanza, uguaglianza.Per quanto sopra, i mussulmani nei loro Paesi hanno diritto a rispettare e veder rispettato il Corano.

Noi occidentali che viviamo in Paesi laici, abbiamo il diritto di rispettare e far rispettare i nostri valori di libertà, fratellanza, uguaglianza nonché essere inflessibili sui pari diritti tra uomo, donna, bambino. Pertanto, chi entra nei nostri Paesi ha il dovere di rispettarli e non operare per cancellarli con manovre eversive o creando le premesse per attivare flussi migratori per cambiare rapidamente le proporzioni numeriche.

Pier Luigi Ciolli

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