Eventi e cultura
8 Gennaio 2015
Spiegherà agli studenti del conservatorio la Sonata per pianoforte n. 23 in Si bemolle maggiore D 960 di Franz Schubert

Il pianista Lonquich ospite a Palazzo Bonacossi

di Redazione | 3 min

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Alexander LonquichGiovedì 8 gennaio alle 14 il Salone dei Concerti di Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo, 5) ospiterà la masterclass Alexander Lonquich, pianista e direttore d’orchestra di fama internazionale, organizzato e a cura del Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara.

L’incontro, aperto agli studenti del Conservatorio cittadino, vedrà il grande pianista impegnato a illustrare la Sonata per pianoforte n. 23 in Si bemolle maggiore D 960 di Franz Schubert: portata a termine nel settembre 1828, la celebre Sonata n. 23 è l’ultimo meraviglioso frutto della produzione di Schubert, prematuramente scomparso nello stesso 1828 all’età di trentun anni.

All’esecuzione della monumentale Sonata in Si bemolle, Alexander Lonquich affiancherà momenti di riflessione e approfondimento, di confronto interdisciplinare e analisi particolarmente viva e stimolante, secondo le modalità sperimentate per il Kantoraliter di Firenze (progetto musicale e multidisciplinare ideato e promosso dallo stesso Lonquich e dalla compagna Cristina Barbuti, pianista specializzata in musica da camera e drammaterapeuta). Il pomeriggio darà così la possibilità agli studenti del Conservatorio di avvicinare una personalità di rilievo internazionale, per osservare da vicino il lavoro di un grande interprete e il suo approccio all’opus musicale.

Alexander Lonquich è nato a Trier in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista.

Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or” nel 1992, il “Premio Abbiati” nel 1993 e il “Premio Edison” in Olanda nel 1994. Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si esibisce in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach a Schumann e Chopin.

Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra il 2004 e 2007 sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e tra le altre con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, laMahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano.

Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale dalla stagione 2011/12 collabora anche come direttore-solista.
Negli ultimi anni Alexander Lonquich è apparso in tutte le più importanti sale da concerto italiane: il Teatro Carlo Felice di Genova, il Conservatorio e il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Parma, il Conservatorio di Torino, il Parco della Musica di Roma e molti altri.

Ai numerosi impegni concertistici, Alexander Lonquich ha affiancato negli anni  un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre in forma stabile con l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia.

Alexander Lonquich, convinto che il sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, si è impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia.

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