Eventi e cultura
29 Dicembre 2014
Due gioielli artistici, frutto del lavoro dei volontari, mettono in luce la perduta civiltà contadina del territorio

La Ferrara ‘d’na volta’ nei presepi di Fossalta e Viconovo

di Redazione | 4 min

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Due paesi in due comuni differenti, due presepi, ma un solo gruppo di affiatati presepisti accomunati dalla volontà di creare qualcosa di straordinario stando insieme. Questo è quello che avviene nelle frazioni di Viconovo (Comune di Ferrara) e Fossalta (Comune di Copparo), distanti tra loro meno di un chilometro, dove lo stesso gruppo di volontari ha realizzato, all’interno delle due chiese, due ‘gioielli’ artistici: due straordinari presepi, curati nei minimi dettagli, che offrono al visitatore la possibilità di immergersi nella magica atmosfera del Natale.

I due presepi, diversi sia per dimensione che per ambientazione, si pongono in continuità con la tradizione del famoso Presepe di Viconovo che tra gli anni Settanta e Novanta ha richiamato migliaia di visitatori anche da fuori regione. Il presepe di Fossalta, realizzato in uno spazio laterale della chiesa del paese, si estende complessivamente su 25m2 di superfice e ha come caratteristica principale quella di consentire al visitatore di ‘entrare’ nel presepe facendolo sentire come parte di esso. Altra peculiarità che rende questo presepe unico, almeno dalle nostre parti, è la ricostruzione fedele fino all’inverosimile della civiltà contadina di inizio Novecento e di tutti quei mestieri, oggi quasi del tutto scomparsi, che un tempo erano ampiamente praticati nelle campagne ferraresi. E allora ecco che si scorge il calzolaio nella sua bottega intento a creare un paio di scarpe, poco distante c’è invece ‘al scaranàr’ ovvero colui che impagliava le seggiole, non manca il vinaio che nel suo negozio aspetta i clienti sorseggiando del buon vino rosso, ma neppure la droghiera che con una caratteristica stadera è intenta a pesare cannella e zenzero e neanche il falegname impegnato a piallare una tavola nella sua bottega.

Non mancano gli scorci di vita quotidiana del tempo; in una casa di due piani in cucina vediamo un padre che legge una storia ai due figli dondolandosi sulla sedia mentre al piano di sotto la mamma prepara la cena, poco più in là in un’osteria c’è aria di festa, si balla e si gioca a carte (ovviamente romagnole). Nella casa affianco una simpatica ‘zdora’ sta preparando i cappellacci di zucca mentre al piano di sopra la nonna sta sistemando il prete sotto le coperte del letto. L’ambientazione contadina si ‘eleva’ nel contesto in cui è posta la natività che è illuminata da una luce bianca che le da risalto all’interno dell’intero presepe. La struttura in cui è inserita la natività è un chiostro rinascimentale, assai simile a quello retrostante Piazzetta Sant’Anna in centro a Ferrara, e a sua volta le figure di Maria, Giuseppe e Gesù sono all’interno di un tempio romano in rovina. “Le interpretazioni filosofiche e teologiche sulla scena della natività di questo presepe – sottolinea Mauro Molfetta, uno dei volontari- possono essere molteplici e lasciamo che il visitatore se ne crei una propria, la nostra è quella che vede nascere il cristianesimo sulle rovine del paganesimo romano”. Oltre al presepe principale, nelle sale parrocchiali, è visitabile anche una mostra di presepi, delle più disparate fattezze e misure, realizzati da privati.

Il Presepe di Viconovo, invece, ha la tipica ambientazione araba che ci riporta con l’immaginazione alla Betlemme di duemila anni fa. In primo piano troviamo la natività contestualizzata in una grotta rocciosa con a fianco una stalla con animali che stanno per essere foraggiati. Sullo sfondo una distesa di ghiaia ci ricorda il deserto e da un anfratto tra le rocce spuntano i pastori che vanno a far visita al bambinello. Poco più in là si è coinvolti nella vita del villaggio con carretti di venditori ambulanti, scalinate scenografiche, una donna intenta a stendere i panni e il fabbro nella sua bottega, il tutto mentre si susseguono notte e giorno, alba e tramonto. “Con lo stesso gruppo affiatato di volontari che realizzano il presepe di Fossalta, oltre a nuovi volontari- spiega Filippo Squerzoni, uno degli artisti che ha realizzato il presepe- siamo riusciti a far rivivere la magia del Presepe di Viconovo dopo circa un decennio di stop forzato a causa dell’inagibilità della chiesa. Ora, con la riapertura della chiesa nel 2012, siamo ripartiti e le idee per ingrandire ancora di più lo spazio del presepe non mancano. Siamo molto soddisfatti della nostra opera, contando anche il fatto che tutti noi siamo lavoratori e ci troviamo per la costruzione nel tempo libero e nelle ore serali”. Il giorno di Natale poi, durante la messa, alcune statuine di pastori si sono improvvisamente animate e, vestite di tutto punto sono ‘uscite’ dal presepe per suonare le cornamuse. La parrocchia è infatti riuscita a contattare una coppia di suonatori di cornamuse provenienti dall’entroterra salernitano che, trovandosi in zona per Natale, hanno fatto tappa anche nella piccola frazione ferrarese. Entrambi i presepi resteranno visitabili tutti i giorni fino alla fine di gennaio al pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30.

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