Eventi e cultura
19 Aprile 2010
Da venerdì la rassegna di artisti che si dedicano al ritratto

Ri-Tratti, secondo appuntamento in Castello

di Redazione | 4 min

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Un vero e proprio viaggio all'interno del cinema ferrarese e della storia italiana degli ultimi settant'anni. Le mostre permanenti "Vancini Manifesto" e "80 Ossessione" avviano un ciclo di visite guidate, a partire da domenica 28 aprile alle ore 10, negli spazi dell'ex caserma dei vigili del fuoco

"Me medesima in giallo", una delle opere

Nell’ambito dei “Week-end con l’arte”, un ciclo di esposizioni situate in uno spazio di grande prestigio culturale come il Castello Estense, l’Associazione Culturale Ferrara Pro Art darà vita nei giorni del 23, 24 e 25 aprile al secondo appuntamento dei quattro in programma, dal titolo “Ri-Tratti”.
L’obiettivo è coniugare arte e turismo nella città patrimonio dell’umanità, questa volta attraverso una rassegna di artisti che si dedicano al ritratto, intravedo in esso la possibilità di esprimere contenuti profondi della natura umana, un’indagine psicologica ed estetica dell’individualità e della soggettività.
La mostra è curata da Giulia Tosi e Simona Paladino.

Gli artisti in esposizione:

Liliana Docci: pittrice e mosaicista. I suoi ritratti non sono solo descrizioni dei soggetti ma possiedono un ‘tocco’, un particolare che stupisce l’osservatore. I suoi quadri esprimono di volta in volta nuove emozioni come allegria, paura, sogno.

Danilo Martinis: la sua arte è molto vicina al design, fatta di affascinanti geometrie sinuose. Volti di donne che hanno una sensualità astratta, tutti giocati su righe zebrate o colorate oppure su scacchiere che sembrano rispecchiare la quotidiana lotta con la vita, sempre in bilico tra una mossa l’altra.

Sara Dorigo: nei suoi ritratti approfondisce lo studio dell’anatomia umana, soprattutto i volti femminili che sono il centro dei quadri. Il colore è ridotto a lievi sfumature di grigi, neri e gialli, che, amalgamandosi creano le superfici epidermiche di donne che paiono immerse in profondi pensieri a noi inaccessibili.

Atonia Lucchese: l’artista realizza delicati acquerelli, che creano seducenti giochi di luce ed ombra; i volti vengono disegnati frettolosamente e i colori più usati sono il bianco e le varie tonalità dell’azzurro e del blu.
A volte, i volti sono descritti completamente, altre volte vengono definiti soltanto da alcune pennellate e colature di colore che formano un occhio, un naso o una bocca.

Enrica Negri: nei suoi quadri sono presenti stili diversi, si va dal figurativo all’astratto. L’artista, autodidatta, è alla continua ricerca di espressioni dirette ed incisive. Nei suoi ritratti convivono armoniosamente l’uso del colore con il bianco e il nero.

Marco Folchi: i suoi dipinti ad olio possiedono una spiccata propensione per il realismo. Mettendone in evidenza il carattere artificioso, i volti dei soggetti sembrano fotografie sgranate e sfuocate, come se fossero state ingrandite più del dovuto. I quadratini che compongono l’immagine divengono come un cumulo di pixel, che ne danno un aspetto al limite tra il figurativo e l’astratto.

Marco Fontana: il pittore è alla continua ricerca di emozioni e passionalità. Sviluppando una trasgressività sensuale, i suoi dipinti “pop”, sono la perfetta immagine dell’odierna ‘società dello spettacolo’, in cui la figura femminile è accostata a marche di prodotti da pubblicizzare, in cui il corpo e la sensualità divengono uno spettacolo televisivo, al limite del trash.

Marzia Caruso: l’artista usa per i suoi ritratti sia la china, la matita e il pennello; utilizza la tecnica del chiaro-scuro, colori caldi e tonalità forti. La sua pittura è realista, dove ha un ruolo fondamentale l’elemento della luce.

Paolo Moro: unico scultore dell’esposizione, è autodidatta e le sue opere sono create attraverso l’uso del legno e della terracotta. Le sue figure possiedono un’elegante sinuosità che esalta le forme umane, depurate da dettagli e particolari, levigate in un unico blocco.

Max Guarini: le donne ritratte non sono mai modelle ma rispecchiano la quotidianità: la donna nella veste spirituale, seduttrice e armoniosa allo stesso tempo. Con un’abilità tecnica straordinaria, l’artista dipinge le sue figure femminili che diventano quasi simbolo della vita stessa.

Riccardo Sabatini: con una visionarietà assolutamente unica, l’artista crea delle fotomanipolazioni in cui la forma del viso viene continuamente ritoccata e rimaneggiata, con ironia quasi grottesca. Il volto diviene il supporto sul quale creare nuovi effetti grafici, che celano la volontà di arrivare oltre la superficie del visibile: paradossalmente, le sue sovrapposizioni di immagini e forme, sembrano svelare gli intrecci e i grovigli che stanno al di sotto della pelle, mostrando le infinite sfaccettature della sua personalità.

Andrea Salvia: l’artista si esprime con il mezzo fotografico, che raggiunge la sua massima efficacia con il ritratto. Con i suoi scatti, coglie i volti dei soggetti con tutte le loro rughe e i loro difetti, accentuati dall’uso del bianco e nero e dal forte contrasto del chiaro-scuro, che crea delle immagini di fortissimo impatto visivo. Ogni dettaglio e ogni piega della pelle sembra esprimere qualcosa, dando vita ad un intenso dialogo con chi guarda l’immagine, a cui non ci si può sottrarre.

Apertura della mostra da venerdì 23 alle ore 12 fino a domenica 25, orario 9.30-17.30.
Per ulteriori informazioni: tel. 0532/242875, www.ferraraproart.com
La mostra è curata da Giulia Tosi e Simona Paladino

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