Eventi e cultura
10 Dicembre 2014
Alla sala dell'Arengo presentazione del libro di Deleonardis i cui proventi andranno all'associazione Giulia

“Se questo è un gioco”, tra Subbuteo e solidarietà

di Redazione | 2 min

SubbuteoMercoledi 10 dicembre alle ore 17,00 in Sala Arengo verrà presentato il libro dedicato al Subbuteo “Se questo è un gioco” scritto da Nicola Deleonardis veterano ed esperto dell’argomento a cui seguirà una piccola dimostrazione pratica sul campo. Con lo scrittore saranno presenti: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e Simone Merli, assessore allo Sport del Comune di Ferrara, coordinati da Alessandro Sovrani di Telestense.

I proventi raccolti dalla vendita del volume come per il precedente verranno totalmente destinati all’associazione di volontariato Giulia Onlus per il progetto di Oncologia e Psiconcologia Pediatrica.

“Il Subbuteo è un gioco, un gioco sul calcio. Quindi è un’attività che deve interessare i bambini, di ogni età. È per quello che mi è sembrato logico associare la mia produzione letteraria, se mi passate il termine, con l’attività dell’Associazione di volontariato Giulia Onlus che è attiva sul territorio a favore di problematiche che coinvolgono i bambini.” Con questa affermazione Nicola Deleonardis, autore del libro “Se questo è un gioco”, presenta la sua terza opera sul tema Subbuteo, il mitico gioco del calcio “a punta di dito” nato nel secondo dopoguerra in Gran Bretagna e sviluppatosi rapidamente in tutta Europa, ed in special modo in Italia. Milioni di giocatori dalla metà degli anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta hanno incrociato gli indici riproponendo sul panno verde campionati e tornei di ogni fatta e specie. È sull’onda di quei ricordi che il libro “Se questo è un gioco”, ben 342 pagine a colori edito da Youcanprint ed acquistabile online o su prenotazione in libreria, risulta essere un compendio di tutte le miniature cosiddette heawyweight (quelle con la barretta, per intenderci) prodotte dagli anni ’60, dipinte dalle mitiche massaie del Kent che settimanalmente sfornavano chili di omini di plastica. Per ogni pagina, oltre all’immagine della miniatura di una determinata squadra, viene proposta un piccola scheda tecnica (colori, accostamenti di basi) e qualche notizia “sfiziosa” relativa alla squadra stessa. Per concludere, una bella foto (dove si è potuto, a colori) doverosamente d’antan della vera formazione rappresentata poi su plastica. In questo lavoro di ricerca si può intravedere una grande passione e amore per il calcio ed ovviamente per il Subbuteo, con un filo (e qualcosa di più) di nostalgia verso tempi quando i calciatori più “sopra le righe” portavano al massimo capelli lunghi e basette folte, alla faccia delle creste e dei tatuaggi che ricoprono oggi i giovani lavoratori dell’arte pedatoria.

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