Cronaca
4 Dicembre 2014
Due persone alla sbarra nel processo, ma secondo gli educatori almeno sei o sette persone approfittarono della ragazzina

Abusi su tredicenne, spuntano nuovi aguzzini

di Ruggero Veronese | 3 min

tribunaleRapporti sessuali con uomini adulti o anziani, che venivano a visitare la madre e proprio da quest’ultima ricevevano il ‘permesso’ di appartarsi con la figlia di appena 13 anni. È una storia drammatica e al limite dell’incredibile quella di cui si è discusso nell’aula B del tribunale di Ferrara, dove il collegio presieduto dal giudice Marini dovrà far luce su una vicenda che – anche per l’assenza di testimoni diretti – risulta assai difficile ricostruire. Alla sbarra, con l’accusa di atti sessuali con minorenne, sono due uomini di 65 e 46 anni residenti in un paese in provincia di Ferrara, inquisiti dalla magistratura dopo che la ragazzina raccontò agli insegnanti della sua scuola cosa le accadeva dopo il suo rientro a casa.

La vicenda, almeno dal punto di vista giudiziario, parte già da una certezza: l’anno scorso la madre della giovane è stata condannata in patteggiamento a due anni (con pena sospesa), proprio per aver ‘offerto’ la figlia a uomini di ogni età. Ma dalle indagini degli inquirenti nel frattempo erano già spuntati fuori i nomi di due conoscenti che, secondo l’accusa, avrebbero avuto rapporti sessuali completi con la ragazzina. Rapporti anche violenti, come ha testimoniato una vicina di casa durante la precedente udienza, riferendo alla corte i racconti della giovanissima vittima degli abusi. Il processo ruota infatti principalmente alle testimonianze dei conoscenti e compaesani della ragazzina e degli imputati, che anche ieri sono saliti sul banco dei testimoni per parlare delle abitudini dei due uomini sotto accusa e della assurda situazione familiare della giovane, a cui si interessarono già dal 2005 i servizi sociali.

Tutte le accuse però, occorre dire, provengono direttamente o indirettamente dalla stessa vittima e dalle sue confidenze con gli insegnanti a scuola o gli educatori nella struttura protetta dove ha vissuto dalla condanna della madre. Proprio questi ultimi, ascoltati ieri dal tribunale, sostengono che la ragazzina non parli solo di due uomini (gli attuali imputati), ma di almeno sei o sette persone che frequentavano la madre e che potrebbero aver abusato di lei, anche se l’identità delle altre persone resta ancora avvolta dal mistero. Durante la precedente udienza gli avvocati delle difese, Elisabetta Stabile e Adriano Incandela, avevano messo in dubbio la credibilità della vittima, sostenendo che la giovane potrebbe non aver vissuto realmente le situazioni che ha raccontato, ma solamente di aver assistito ai rapporti tra la madre e altri uomini. Un punto su cui il tribunale ci ha voluto vedere chiaro attraverso un consulente tecnico, che durante la sessione di ieri ha però confermato la credibilità della giovane accusatrice.

Per sapere il verdetto del tribunale bisognerà attendere fino a maggio, quando è prevista il termine della fase istruttoria e il possibile pronunciamento della sentenza. Nel frattempo continuano a sfilare in tribunale i testimoni dell’accusa, della parte civile (sostenuta dall’avvocato Carlotta Occari) e delle difese. Tra questi ultimi anche diversi coetanei della vittima soliti frequentare la casa del 65enne, dove il gruppo si riuniva per cantare al karaoke. I giovani hanno negato di aver mai assistito ad approcci sessuali con la 13enne, anche se la tesi dell’accusa è che questi fatti siano sempre avvenuti tra le mura della casa della giovane o comunque in assenza di altri suoi coetanei.

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