Eventi e cultura
9 Novembre 2014
Daniele Ravenna ospite alla presentazione dei documenti conservati al Museo del Risorgimento e della Resistenza

Alla scoperta dei documenti della Grande Guerra

di Redazione | 3 min

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Con l’avvicinarsi del centenario della Prima Guerra Mondiale, continuano le iniziative del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara: dopo l’inaugurazione della mostra Sui muri di Ferrara. La prima guerra mondiale attraverso i manifesti, sabato è stata presentata la Guida ai documenti della Prima Guerra Mondiale presenti nel museo, curata anch’essa dalle docenti del laboratorio di didattica della storia, attivato in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara diretto da Anna Maria Quarzi. Oltre alla professoressa Quarzi e ad Antonella Guarnieri, responsabile comunicazione e didattica del Museo del Risorgimento e della Resistenza, erano presenti anche il vicario del Prefetto Carlo Torlontano, il vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto e, come ospite d’onore, il dirigente del Mibact Daniele Ravenna in città per la presentazione di due volumi sul ruolo di Ferrara nella sanità in tempo di guerra.

Il vice-prefetto Torlontano ha ringraziato le organizzatrici per “lo sforzo di coinvolgimento dei ragazzi, che spesso rischiano di sentire la Prima Guerra Mondiale come un evento ormai lontano” e ha riferito un ricordo personale sul nonno ferito in trincea che “ha sempre ricordato il fischio dell’assalto, che significava metà dei compagni morti appena usciti in campo aperto”. Anche l’assessore Maisto ha sottolineato la necessità di “utilizzare queste celebrazioni per raccontare ai ragazzi cos’è stato quel massacro”. Daniele Ravenna ha invece esposto in un breve excursus le politiche istituzionali “a tutela della memoria storica della Prima Guerra Mondiale”: dalla legge 78 del 2001 quando per la prima volta “si sono fissati una serie di principi per affermare che esiste un patrimonio storico della Grande Guerra, formato da tutto ciò che è testimonianza materiale”, dai documenti ai monumenti, dalle trincee ai cimiteri di guerra, fino ad arrivare ad oggi, “al tema del centenario”. “Celebrazioni e tutela del patrimonio stanno procedendo insieme”, grazie anche alla collaborazione tra il Comitato Scientifico della Presidenza del Consiglio presieduto da Franco Marini e il Mibact.

Caratteristica principale delle celebrazioni, ci spiega Ravenna, “la valorizzazione delle diversità e delle specificità delle tante realtà italiane, sono quindi tantissime le iniziative in preparazione sul territorio”, a cui il Mibact partecipa attraverso le Soprintendenze. A livello centrale, continua il dirigente del Ministero, “la Presidenza del Consiglio ha promosso l’iniziativa Cento monumenti per il Centenario, che si propone di restaurare cento monumenti ai caduti in tutta Italia, mentre noi del Mibact abbiamo avviato due azioni: il censimento dei monumenti, con il quale abbiamo già realizzato circa 6000 schede che saranno fra poco disponibili in rete, e il portale www.14-18.it, progettato per ospitare il materiale delle istituzioni pubbliche e dei privati, diventando così una grande banca dati nazionale sulla Prima Guerra Mondiale”.

Come anticipato da Quarzi e Guarnieri queste guide – quella sui documenti della Grande Guerra è al terza realizzata – sono pensate dagli insegnanti soprattutto per i docenti e gli studenti, ma possono essere uno strumento utile anche “per i turisti e per i cittadini ferraresi che vogliono approfondire la storia della propria città”, per questo sono tutte reperibili in rete. “Abbiamo letto i documenti – spiegano le curatrici – per farne una selezione, una sintesi che potesse aiutare i docenti a capire e a trasmettere ai ragazzi come la nostra città ha vissuto la Prima Guerra Mondiale”: dunque una guida alla consultazione e alla lettura dei documenti custoditi nel museo – dai manifesti agli articoli della Gazzetta Ferrarese, alle fotografie di volontari in partenza per il fronte o di bambini ospitati dagli asili per i figli dei richiamati, agli atti del Comando Supremo che dichiarano Ferrara prima zona di guerra e poi di operazioni militari – in cui si individuano anche alcuni percorsi tematici, come ad esempio “interventisti/neutralisti, vita quotidiana, cultura e scuola”.

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