Dopo essersi sentito rifiutare la proposta di suonare assieme De André e dopo essersi trovato di fronte a un muro nella vana speranza di un incontro chiarificatore (un confronto civile, davanti alla stampa e alla società civile, senza provocazioni”), Marcello Zuinisi, presidente di Nazione Rom, lancia una sorta di ultimatum, “prima di trovarmi costretto ad andare in procura”.
Questa volta, dopo le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini e Alan Fabbri, l’ipotesi di reato individuata è quella di incitamento all’odio razziale: “se rimarrò inascoltato anche questa volta sabato mattina sarò in procura a Bologna con in mano una denuncia nei loro confronti per violazione dell’articolo 1 della legge 205 del 1993”.
Prima del passo decisivo, però, Zuinisi – che ha anche chiesto al prefetto felsineo di “difenderci dalla Lega Nord – si aspetta una risposta, “per prevenire la campagna di odio che questa corsa elettorale del Carroccio sta attuando nei nostri confronti”. Se così non sarà, oltre alla querela, Nazione Rom “chiederà alla magistratura di sospendere la Lega dalla campagna elettorale”.
Quanto all’ultima bordata di Fabbri su quelli che ha definito “enti-zecca”, Zuinisi ricorda che “non è vero che i rom ricevono dei soldi. È demagogia. Il denaro viene gestito da enti e cooperative italianissimi che sono una base di consenso per i partiti; c’è un business incredibile sopra di noi e del quale noi non percepiamo niente”.