A Ferrara, nel mese di ottobre l’indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2013.

Secondo i dati dell’ufficio Statica del Comune di Ferrara la crescita dell’inflazione si riflette principalmente sui servizi ricettivi e di ristorazione (+2,1% rispetto al mese precedente e +3,9% rispetto all’ottobre 2013) e sui costi per abitazione, energia, acqua, gas e altri combustibili dove l’indice segna un +1,5% rispetto a settembre ma anche un calo della stessa entità rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

Nel settore dei trasporti si assiste invece a un calo dei prezzi tra settembre e ottobre dello 0,8% (in diminuzione dello 0,2% anche rispetto al 2013), dovuto al calo dei prezzi dei voli nazionali e internazionali e dei trasporti marittimi e di quelli su benzina (-1,5%), gasolio (-1,8%) e altri carburanti (-1,5%). Costa meno anche prendere il treno (-1,7%).

Calano di pochissimo i prezzi di alimenti e bevande analcoliche con -0,1% rispetto a settembre ma sono in aumento rispetto allo scorso anno (+0,5%). In questo settore si registra una diminuzione dovuta, soprattutto, ad un calo di prezzo di pesce fresco, refrigerato o surgelato (-2,7%), carne suina (-0,9%), olio di oliva (-0,9%), vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (-0,5%), vegetali secchi, altri vegetali trasformati o conservati (-0,6%), patate (-5,0%), confetteria (-0,5%) e salse e condimenti (-0,6%). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente si segnala le diminuzione delle patate (-16,6%). Costano un poco meno anche gli alcolici (-0,1% sia nei confronti il mese scorso che non l’ottobre 2013), soprattutto per via del calo dei prezzi delle birre lager e dei liquori.

Fare shopping a ottobre non conviene rispetto a settembre: registrato infatti un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente (e dello 0,6% rispetto al 2013), dovuto a incrementi generalizzati sull’abbigliamento e calzature per uomo, donna, bambino.

Nessuna variazione complessiva rispetto al mese precedente si registra invece per quanto riguarda i servizi sanitari e le spese per la salute (che però crescono dello 0,3% rispetto all’anno scorso), mentre l’istruzione costa un po’ di più (+1% e +2% rispetto al 2013). Rispetto a settembre aumentano anche i costi della telefonia mobile (+0,6%) e dei servizi postali (+0,5%), mentre calano dello 0,2% i costi per la cultura e gli spettacoli (stabili rispetto al 2013). Anche arredare e prendersi cura della casa costa lievemente di più soprattutto per gli aumenti registrati sulla biancheria e frigoriferi.