Eventi e cultura
25 Ottobre 2014
Dalle mura domestiche all'emancipazione nella vita sociale

La figura della donna ebrea nella storia

di Redazione | 4 min

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ebreeLa Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah organizza in collaborazione con l’Archivio di Stato di Ferrara il convegno internazionale “Vicino al focolare e oltre. Spazi pubblici e privati, fisici e virtuali della donna ebrea in Italia (secc. XV-XX)” che avrà luogo martedì 18 e mercoledì 19 novembre presso l’aula magna del dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara in via Voltapaletto 11.

Il convegno intende sia mettere a fuoco alcuni degli ultimi e più qualificati esiti degli studi in atto sia fornire nuovi spunti di ricerca sulle tematiche inerenti la presenza femminile ebraica in Italia. Dal tardo Medioevo fino a tutta la durata del ghetto, lo spazio della donna ebrea in Italia è stato eminentemente domestico in quanto relegata alla sola sfera privata: un’ebrea non poteva operare in prima persona per le rigide regole della comunità, oltre che per i restrittivi statuti. Tutti gli atti (anche i patti matrimoniali) erano stipulati dalla figura maschile di riferimento.

Dalle carte emergono informazioni che potrebbero essere semplici dettagli, se rapportati alla normale esistenza di un uomo ebreo, ma che assumono importanza esiziale e rivelatrice nella vita della donna ebrea. Se le comunità ebraiche italiane hanno lasciato tracce esigue e frammentarie nella produzione documentale, i segni della porzione femminile sono da cercare con ancor maggiore attenzione in quanto le fonti analizzabili sono istituzionalizzate nella forma e ‘maschili’ nel contenuto per cui spesso si possono leggere solo in filigrana i ristretti spazi, prevalentemente domestici, in cui si muoveva la figura femminile. Fino all’emancipazione, alla quale le ebree hanno partecipato con entusiasmo inserendosi appieno nella vita sociale, economica e culturale.

Il convegno si aprirà martedì 18 novembre alle 9 con il saluto di Simonetta Renga, direttore del dipartimento di Economia e management, Massimo Maisto, assessore alla cultura del Comune di Ferrara e consigliere della Fondazione Meis, Emanuele Grigolato, direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara e Silvia Pesaro Nahum Sembira, presidente della sezione di Ferrara dell’Adei Wizo. Alle 9.30 prenderà il via la prima sessione, presieduta da Gabriella Zarri dell’Università di Firenze che vedrà gli interventi di Maria Giuseppina Muzzarelli dell’Università di Bologna (Limitare i lussi: come e perché. Norme suntuarie in ambienti ebraici), Laura Graziani Secchieri dell’Archivio di Stato di Ferrara (Spose senza marito: mancate nozze, conversione, divorzio e ripudio nella Ferrara ebraica di prima età moderna), Cecilia Tasca dell’Università di Cagliari (“De juya fadrina ho maridada que no aport aresaments de perles”. Donne ebree nella Sardegna catalana), Rachele Scuro di Vicenza (Fra trama e ordito. Strategie matrimoniali e relazioni economiche ebraiche nella Terraferma Veneta rinascimentale).

Nel pomeriggio, a partire dalle 15, seguirà la seconda sessione presieduta da Marina Caffiero dell’Università La Sapienza di Roma che coordinerà gli interventi di Alessandra Veronese dell’Università di Pisa (Donne ebree italiane e ashkenazite in Italia centrosettentrionale: doti, testamenti, ruolo economico), Giovanni Rossi dell’Università di Verona (Testamenti e diritti successori delle donne ebree nella cornice dello ‘ius commune’), Anna Esposito dell’Università La Sapienza (Donne in casa, donne in piazza. Le donne ebree
dell’area laziale tra’400 e ’500), Michaël Gasperoni dell’École française de Rome (Scambi matrimoniali e mobilità degli ebrei nello Stato Pontificio in epoca moderna).

La terza sessione, presieduta da Pier Cesare Ioly Zorattini dell’Università di Udine, si aprirà mercoledì 19 novembre alle 9.30 con i contributi di Leslie Yarmo di Salisbury University (The yellow turban: unraveling Andrea Mantegna’s enigmatic representation of the Jewish woman), Stefano Arieti dell’Università di Bologna (Considerazioni su morbilità e mortalità nella popolazione ebraica femminile tra ghetto ed emancipazione: prime ricerche), Vincenza Maugeri del museo Ebraico di Bologna (“Col tuo sorriso rasserenavi gli animi…”: memorie di donne ebree nei cimiteri ebraici dell’Emilia Romagna), Mauro Perani dell’Università di Bologna-Ravenna (La donna nella riflessione mistico-esoterica ebraica).

La quarta e ultima sessione, presieduta da Stefano Vitali della Soprintendenza Archivistica dell’Emilia Romagna, vedrà dalle 15 gli interventi di Lucio Scardino di Ferrara (La pittrice ferrarese Isa Magrini Ascoli, ‘dilettante di gran classe’), Monica Miniati di Firenze (Non solo madri. Le donne ebree italiane tra Ottocento
e Novecento), Luciano Meir Caro di Ferrara (Ebraismo e matrilinearità), Anna Ceresa Mori di Milano (Alda Levi, una pioniera dell’archeologia italiana del ‘900).

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