Cronaca
12 Aprile 2010
‘Avvocato di strada’ denuncia un numero di pratiche due volte superiore al 2008

Raddoppiano i senzatetto

di Redazione | 3 min

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Oltre cento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

Sono ventimila i senza tetto in Italia. Di questi, nell’ultimo anno, sono stati 663 a rivolgersi ad “Avvocato di Strada”, associazione nazionale che dal luglio 2005 è presente anche a Ferrara, all’interno dell’Associazione Viale K di via Mambro.

L’associazione è composta da legali che assistono gratuitamente i senzatetto alle prese con problemi legali: la mission dichiarata è “garantire un apporto giuridico qualificato a quei cittadini oggettivamente privati dei loro diritti fondamentali”.

È strutturata attraverso sportelli – organizzati allo stesso modo di studi legali, in cui si turnano avvocati del territorio, oltre a volontari impegnati come segretari –, che sono stati istituiti in 19 città italiane: oltre a Ferrara, si contano Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Foggia, Jesi, Lecce, Macerata, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Roma, Reggio Emilia, Rovigo, Taranto e Trieste.

Pochi giorni fa, Avvocato di Strada ha pubblicato l’ultimo rapporto sull’assistenza legale in Italia a favore delle persone senza dimora. I dati che riporta sono inquietanti. Nel 2008, registrava 268 casi in meno rispetto agli attuali: erano state tutelate 395 persone.

In altri termini, mentre nel 2008 erano state aperte 1518 pratiche in tutto il territorio nazionale, nel 2009 si è verificato un vistoso incremento delle istanze – dovuto a fattori diversi, il più rilevante la crisi, che ha creato nuove fasce deboli –, arrivando a contarne 2072. L’area amministrativa si conferma la più trattata (1054 pratiche, ossia il 51% del totale); a seguire si pongono invece le pratiche di diritto civile (812, il 39% del numero complessivo), mentre al terzo ed ultimo posto dei settori legali affrontati, si trovano le cause penali, che sono di molto inferiori: 206 pratiche, pari al 10% del totale.

Complice la crisi, sono sempre di più i “clochard” per necessità, costretti in mezzo a una strada a causa delle difficoltà economiche, per aver perso il lavoro o perché sfrattati. Anzi, sono raddoppiati. È questo ciò che emerge dal rapporto redatto dall’associazione, che fotografa tale raddoppio anche nel territorio ferrarese: ad oggi – nonostante il numero delle pratiche sia limitato, rispetto alle significative dimensioni di realtà come Bologna -, sono state registrate 10 pratiche nel 2009, contro le 5 dell’anno precedente. Il responsabile Raffaele Rinaldi spiega che di queste, “7 concernono il mancato pagamento di cartelle esattoriali e 3 sono relative a violazioni al codice della strada”. Le persone tutelate dall’associazione sono in maggioranza sono uomini e “nella nostra città, sono soprattutto ferraresi: il rapporto è sei a quattro” evidenzia l’avvocato Massimo Buja.

Il monitoraggio svolto da Avvocato di Strada mostra dunque una fotografia drammatica della realtà del nostro Paese, soprattutto quando queste persone sono genitori, e “vedono andare in pezzi la propria famiglia”: è ciò che sottolinea il presidente dell’Associazione nazionale, Antonio Mumolo, che aggiunge una considerazione: ritiene che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produca “effetti inumani, come l’impossibilità di sposarsi o di registrare all’anagrafe i propri figli” e sostiene, infine, come “induca gli stranieri irregolari a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona”.

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