Bondeno
10 Settembre 2014
L'equipe interdisciplinare lavorerà al sito della Terramara per studiare le popolazioni che vi vivevano oltre 3000 anni fa

L’archeologia di nuovo protagonista a Pilastri

di Redazione | 2 min

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Open day al nido Margherita

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unnamed (12)Bondeno. Come già anticipato nel consiglio comunale dello scorso aprile, pochi giorni fa è stata definitivamente siglata la convenzione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna (Sbaer) e il Comune di Bondeno, presupposto indispensabile per dare avvio a un importante progetto triennale di scavi, studio e divulgazione del sito della “terramara” di Pilastri, già interessato lo scorso anno e nel 1989 da una serie di indagini che ne hanno messo in luce la natura e l’interesse archeologico.

La campagna, diretta dalla Soprintendenza in collaborazione con la ditta Petra di Padova, avrà inizio il prossimo 15 settembre, alla presenza del sindaco Alan Fabbri e di altre autorità, e vedrà quest’anno la partecipazione di un nutrito gruppo di ricercatori e studenti provenienti dalle Università degli Studi di Padova e di Ferrara, con il supporto di alcuni membri dei Gruppi Archeologici di Bondeno e di Ferrara.

L’iniziativa ha potuto aver luogo grazie alla disponibilità dei proprietari e conduttori del terreno – in primis Giuseppe Papi – e al cospicuo contributo messo a disposizione dal comune di Bondeno e da ulteriori sponsor individuati sul territorio cui, si spera, altri se ne vorranno aggiungere nelle prossime settimane.

Pilastri2Tra gli obiettivi principali dell’indagine vi è non soltanto quello di raccogliere ulteriori informazioni sulla struttura e l’organizzazione dell’insediamento ma, soprattutto, di indagare e ricostruire le modalità di vita della popolazione e l’ambiente che caratterizzava l’epoca della terramara, vale a dire fra i 3600 e i 3200 anni fa. A tale scopo l’équipe, coordinata dal dottor Valentino Nizzo (Sbaer), metterà in campo le più aggiornate tecniche d’indagine bioarcheologica al fine di ricomporre nel dettaglio l’alimentazione e le forme di sussistenza dei nostri antenati.

L’idea, già messa in atto lo scorso anno, è di condividere il più possibile l’esperienza di scavo col pubblico, in modo da far sì che il passato rimesso in luce dall’archeologia sia percepito come una realtà condivisa, come parte integrante di una identità sempre di più collettiva e, al tempo stesso, come nuova potenziale risorsa e prospettiva di sviluppo attraverso la riscoperta delle radici e delle peculiarità del nostro territorio.

A tal fine è stato creato un apposito network, una finestra sul progetto accessibile da tutti gli interessati attraverso il portale terramarapilastri.com, un modo per coinvolgere virtualmente il pubblico non solo locale e invogliare chi vorrà a visitare gratuitamente lo scavo e a partecipare a tutte le iniziative che, fino al 31 di ottobre, impegneranno sul sito archeologi e volontari.

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