Lettere al Direttore
25 Agosto 2014

Palazzo Bellini, terza lettera al sindaco

di Redazione | 4 min

Signor Sindaco,

constatato il suo ripetuto e generico parlar d’altro, di certo dovuto alla volontà di non rispondere alle precise domande rivoltele, per evitare di dire come realmente è e sarà la “questione” Palazzo Bellini, gliele ripresentiamo, pregandola di leggerle con la dovuta attenzione per evitare di cadere nelle non risposte, che portano il suo dire a volare (non certo a puntualizzare) sul mare magnum dei temi, vecchi e nuovi, che a Comacchio destano interesse e preoccupazione.

Anticipiamo la ripresentazione con una notizia e una nuova domanda.

La raccolta delle firme continua come sempre con correttezza, educazione e senza infingimenti, addirittura sottolineando che essa era ed è (la raccolta prosegue) strettamente limitata ad evitare il trasferimento della biblioteca L. A. Muratori e la diversa destinazione di Palazzo Bellini, e non estesa all’esame politico generale dell’Amministrazione da lei presieduta. Questo senza tema di smentita.

Aggiungiamo che le firme raccolte dal Comitato assommano, ad oggi, (1.100) a mille e cento.

La nuova domanda è molto semplice: se non è stata ancora assunta alcuna decisone sui temi in oggetto, cosa hanno a che fare quei tecnici che da tempo misurano in lungo e in largo i luoghi ineressati alle nuove destinazioni, non dimenticando le dimensioni di scaffali, tavoli, scrivanie e numero di sedie? É alquanto difficile pensare che non siano autorizzati o che siano tecnici premurosi di arricchire la loro preparazione con proprie esercitazioni di riqualificazione professionale. Di certo stanno raccogliendo i dati indispensabili a corredare la “decisione formale” che andrà ad assumersi.

Ha notato che sul notiziario Comacchio, edito dal Comune, Palazzo Bellini è già presentato con la nuova destinazione di sede comunale? Un errore?

Ricordiamo, a lei e ai tecnici, che la biblioteca è e dovrebbe essere un’“universitas”, cioè una pluralità di cose (libri, arredi, stanze, aule e sale didattiche, laboratori scientifici…), fisicamente separate ma tenute insieme da un’unica destinazione. E non un deposito di libri, pur in un luogo ragguardevole, come avverrebbe se venisse posta, come previsto, nello spazio attualmente occupato dal carico della nave romana. Carico che ben sapevamo che sarebbe stato trasferito nel settecentesco ospedale.

Concludiamo questa terza lettera con la riproposizione delle domande già presentatele, che attendono una risposta precisa e non svolazzi qui e là.

Sappiamo tutti che Piazza Folegatti è il “teatro delle vicende storiche”, “la memoria collettiva” di Comacchio, perché allora, invece di esaltarla – come ognuno di noi si aspetterebbe – lei la vuole svuotare spostando da essa il suo ufficio per occupare lo spazio, improprio per la politica, della Biblioteca di Palazzo Bellini?

2) Sapevamo che i reperti archeologici del Museo del Carico della Nave Romana sarebbero stati spostati nel Vecchio Ospedale, ma che cos’ha a che fare il trasloco dei reperti con quello dell’ufficio del Sindaco?

3) Tutti sanno che la Biblioteca, unita all’Archivio Storico di Palazzo Bellini, è l’espressione delle aspirazioni culturali della nostra Città, il suo gioiello! Che senso c’è allora a dislocarla in un luogo spento, disanimato, assolutamente inadatto a esprimere questa idealità?

4) Sappiamo tutti che Palazzo Bellini è il “Palazzo della Cultura”, il valore della Città, un obiettivo perseguito nel tempo con determinazione, perché dovrebbe trasformarsi nella “Reggia della Politica”?

5) Poiché le scelte di “ripensamento della funzione culturale di Palazzo Bellini”, da lei decise, hanno, inevitabilmente, un carattere d’irreversibilità anche per le future amministrazioni, perché non ha pensato alla consultazione della cittadinanza?

6) I tre traslochi previsti – la Biblioteca, al piano terra del Museo del Carico della Nave Romana, quest’ultimo, al Museo nell’ex Ospedale degli Infermi, e lo spostamento, infine, del suo ufficio al posto della Biblioteca – costeranno ai cittadini comacchiesi una somma smisurata, ha considerato che tale somma potrebbe essere spesa in modo utile?

A costo di sembrarle ripetitivi, Signor Sindaco, le suggeriamo di non perseguire l’impopolare decisione di fuggire dalla Piazza del Popolo per occupare uno spazio “non votato” alla politica.

Nell’attesa delle sue risposte, gentilmente la salutiamo.

Il Comitato della Piazza del Popolo

(Fiorella Arveda, Gianfranco Arveda, Riccardo Carli Ballola, Sandra Carli Ballola, FilomenaCarli, Franco Cavallari, Sante Fantini, Ermanno Mantovani, Maria Mezzogori, Aniello Zamboni, Guido Zarattini)

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