di Matteo Rubbini
Aderendo all’iniziativa della Rete della Pace, ieri mercoledì 16 luglio, la Cgil di Ferrara ha promosso, in Piazzetta Municipale alle ore 18, un presidio per chiedere il cessate le armi in Palestina ed Israele.
Un abbraccio che ha avvolto tutta l’Italia con sit-in contemporanei nelle varie piazze dello stivale, un grido per la tregua, per il fuoco che deve estinguersi da ambo le parti è quello che si è levato ed ha trovato spazio in tutte le città che hanno aderito all’iniziativa.
Presente Raffaele Atti segretario generale della Cgil di Ferrara insieme alle associazioni che hanno aderito formalmente e personalmente all’iniziativa tra le quali l’Arci Ferrara, il Centro donne e giustizia ed il Movimento non violento.
Tra le fila dei presenti si sono potuti scorgere anche membri di altre realtà ferraresi e nazionale come la stessa Libera, Emergency di Gino Strada e Verità per Aldro.
“La pace si costruisce con la giustizia, non con le bombe”, recita uno striscione mostrato ai passanti ed a tutti coloro che hanno deciso di prendere parte al presidio, pensiero che avvolge tutti i sostenitori per la tregua.
Quello organizzato dalla Cgil non è stato l’unico evento rivolto agli avvenimenti che si stanno svolgendo sulla striscia di Gaza. A pochi metri di distanza e soltanto un’ora dopo, alle 19 in Piazza Trento Trieste, si è tenuto un secondo appello stavolta mosso da diverse realtà del territorio estense come la sezione Anpi “Vittorio Arrigoni” Ferrara, il collettivo Trentaquattro Erre, l’Associazione Cittadini del mondo Ferrara, il laboratorio Sancho Panza ed i Giovani Comunisti Ferrara.
Ancora una volta tutti uniti per chiedere a gran voce “la cessazione del bombardamento sulla striscia di Gaza, l’applicazione ed il rispetto delle sanzioni dell’Onu ad Israele e lo sblocco di un corridoio umanitario per permettere ad una nave carica di medicinali attualmente bloccata al porto di Genova, ma ce ne sono altre sparse in vari porti internazionali, di poter fornire il proprio aiuto ai civili feriti”.
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