Al Centro Culturale San Paolo di Livorno verrà presentato il 30 settembre in occasione della mostra “Dosso Dossi, Rinascimenti Eccentrici, Castello del Buon Consiglio” la riedizione del volume di Maria Paola Forlani “Omaggio a Dosso Dossi” e saranno presentate alcune opere dell’artista ferrarese con approfondimenti e conferenze, in collaborazione con l’Università di Pisa. Aprirà la serie degli incontri il professor Franco Cardini con i temi del magico in Dosso Dossi.
“La cultura magica, nel mondo artistico del Quattrocento-Conquecento – afferma Cardini – attraversa come una meteora oscura e luminosa le corti che nel sapere e delle arti sono le grandi committenti, le principali fruitrici, le ispiratrici somme. L’arte di Dosso Dossi appare profondamente segnata dall’attrazione per la poesia e la mitografia greca per un verso, il bisogno di mistero e la tensione verso uno stato di quiete magicamente raggiunto per un altro, la religiosità e l’influenza della tematica ermetica per un altro ancora”.
“Si pensi all’intricata rete di relazioni esistente tra alcune opere di Dosso – spiega ancora il professore -: l’Alcina della National Gallery di Washington, che secondo alcuni è semmai una Circe, riferibile al primo periodo ferrarese del pittore (databile pertanto al 1515 circa; ma altri l’attribuiscono a circa il 1525) ancor densa di reminiscenze dell’esperienza veneziana e di atmosfera giorgionesca-tizianesca, e la Circe della Galleria Borghese di Roma, ascrivibile a più o meno un decennio dopo l’Alcina ( ma le datazioni proposte oscillano tra il 1515 e il 1530), e l’interpretazione del cui tema è stata del resto da più parti contestata. In altri termini, i caratteri propriamente iconico-simbolici che caratterizzano le due scene di Washington e di New York, la splendida figura femminile protagonista e il paesaggio che la circonda con corredo di allusioni magico-metaforiche, sono tali da sottintendere un’affinità profonda tra la maga di Omero e quella dell’Ariosto e per ciò non tanto e non solo l’ambiguità delle rispettive proposte di rappresentazione pittoriche quanto la volontà forse esplicita d’un’identificazione di questa con quella e d’un continuo trasferimento tematico fra le due”. “Sullo sfondo ariostesco (Orlando Furioso, canto VII) rinvierebbe il riferimento alle vesti e forse agli uomini trasformati in alberi (Astolfo mutato in mirto); alla Circe secondo le Metamorfosi di Ovidio il richiamo al seggio, alla veste, agli animali. Arte, magia, mutamento, sogno. L’incantatrice presiede alle apparenze e alle illusioni, indica la via dei molteplici inganni dell’apparire e del mutare, ma al tempo stesso consacra quell’apparire e quel mutare al fitto tessuto dei simboli: li rende significanti d’un superiore significato. Come Maria Paola Forlani, che nella linea e nel colore ricerca – anch’essa tessitrice al telaio dei simboli, come le antiche maghe – il senso d’un messaggio eterno. Così lo Spirito della Terra, assiso al telaio nell’Urfaust di Goethe, tesse incessantemente la veste di Dio”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com