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Debora Marini e Marina Moretti
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Alessio Faggioli
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Giulio Bersanetti ed Elisa Quaglio
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Davide Gasbarro, Nedeljko Blagogenic e Nicola
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Francesco Manserfili, Mattia Biondi e Sara Bonora
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Foto di gruppo dell’istituto alberghiero
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Giulio Ricci e Riccardo Manzoli
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Alessandro Sani, Carlotta Rubbbini e Giacomo Zappaterra
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Giulia Giornali e Chiara Castellani
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Martina Bernardinello, Martina Marchetti, Melania Zamboni e Anna Perelli
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Lorenzo Pederzoli
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Chiara Ferrava e Martina Franceschini
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Lucrezia Bosi e Irene Montanari
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Giacomo Iazzetti
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Soemi Piccini
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Edoardo Alessio
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Martina Ferrari
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Marcello Vascolini
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Eleonora Tedesco
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Francesco Pedini
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Francesco Bertasi
Sono visi distesi e sorridenti quelli degli studenti ferraresi ‘sopravvissuti’ alla prima prova scritta dell’esame di maturità. L’andamento generale della prova, infatti, sembra essere positivo: le quattro tipologie proposte dal ministero, uguali per tutta Italia, offrivano una vasta gamma di temi e, di conseguenza, la possibilità per tutti i maturandi di scegliere l’argomento più vicino alle proprie passioni o, andando per esclusione, di cimentarsi nell’ambito più vicino alle proprie competenze.
A Ferrara sono stati 1608 gli studenti che hanno affrontato la prima prova scritta e che hanno dovuto scegliere tra l’analisi del testo ”Ride la gazza, nera sugli aranci” di Salvatore Quasimodo (tipologia A), la redazione di un articolo di giornale o di un saggio breve (tipologia B) a scelta tra il tema artistico letterario con “Il dono”, storico-politico con la “Violenza e non violenza nel ’900: due volti del Novecento”, socio-economico su “Le nuove responsabilità dell’uomo, tra clima e crescita demografica” e tecnico scientifico sulle “Tecnologie pervasive”. Infine chi ha scelto di svolgere il tema di argomento storico (tipologia C) ha dovuto presentare un “confronto dell’Europa tra il 1914 e il 2014”, mentre il tema di attualità (tipologia D) invitava ad una riflessione di ordine generale partendo dallo “Spunto di Renzo Piano sul ‘rammendo delle periferie’”.
Se per alcune tracce non c’è stata alcuna sorpresa (il centenario della guerra era da tempo tra i papabili argomenti), qualche perplessità l’ha destata l’analisi della poesia di Quasimodo, un autore che non usciva all’esame di Stato da 12 anni e che molti studenti lamentano di non averlo affrontato neanche in classe. “Il centenario ce lo aspettavamo, ma Quasimodo proprio no – commenta Edoardo Alessio del liceo classico Ariosto –; personalmente ho scelto di affrontare il tema della responsabilità socio-economica perché l’ho trovato molto interessante e stimolante”. Una traccia che ha permesso al giovane di inscenare una critica alla società moderna, mentre altri studenti l’hanno scelto “solo per esclusione” come dichiarano Lucrezia Bosi ed Irene Montanari del liceo scientifico.
Molti più giovani, invece, sono stati attratti dal tema del ruolo del dono nella letteratura e nell’arte. “Era decisamente una prova affrontabile e per questo è andata abbastanza bene” dichiarano Francesco Bertasi e Francesco Pedini del liceo classico. Una scelta realizzata anche da molti ragazzi del liceo scientifico Roiti: “Ho scelto il saggio breve sul dono perché non sembrava troppo difficile come tematica” ammette Soemi Piccini, già con la mente proiettata alla sicura difficoltà che invece incontrerà domani nell’affrontare la prova di matematica. Stesso pensiero anche del suo ‘collega’ Lorenzo Pederzoli: “Non me l’aspettavo come tema ma la traccia era fattibile, le preoccupazioni partono adesso per la seconda e terza prova”. Hanno optato per la traccia artistico-letteraria anche Debora Marini e Marina Moretti dell’istituto per geometri “perché era quella che lasciava più libertà nello scrivere ed era anche molto fattibile. Siamo molto soddisfatte e pensiamo di poter ottenere un buon punteggio”. Più incertezza per Matteo Miglioli dell’Iti Copernico Carpeggiani che ha scelto la traccia artistico letteraria e che però confessa: “italiano non è mai stato il mio forte. Adesso vediamo domani e lunedì”.
Sempre rimanendo nella seconda tipologia di prova, di grande interesse è risultata anche la traccia sulle tecnologie pervasive. “Ho scelto il tema delle tecnologie perché interessa tutti i giovani” racconta Martina Ferrari del liceo Ariosto; stessa motivazione anche per Marcello Vascolini che ha incentrato il tema sulla tecnologia che sta dividendo l’uomo dal suo corpo. Una tematica affrontata anche da Martina Franceschi del liceo scientifico: “Ho scelto la traccia un po’ per esclusione e un po’ perché era l’argomento che mi piaceva di più dato che la costante presenza tecnologica nella nostra vita interessa soprattutto i giovani”. L’argomento è andato per la maggiore anche all’istituto tecnico commerciale Bechelet: Francesca Vennarucci, Martina Bernardinello, Martina Marchetti hanno presentato il tema della tecnologia in campo medico e nelle relazioni tra le persone. Nessun dubbio anche per i ragazzi dell’istituto per Geometri Aleotti: “La traccia era fattibilissima e quindi credo di averla fatta bene, sono tranquillo” commenta Alessio Faggioli in sella alla sua bicicletta.
Sulla stessa linea i commenti dei maturandi dell’istituto Alberghiero Vergani. “La prima ora è servita a leggere bene tutte le tracce e a scegliere quella giusta –spiega Linda Pellati.- Alla fine ho scelto il tema tecnico-scientifico, anche se devo dire mi aspettavo tracce più interessanti e un po’ meno assurde. Oggi poi ho scoperto che all’orale sarò tra le prime, già mercoledì prossimo”. Anche Tommaso e Ferdinando hanno scelto il tema sulle ‘tecnologie persuasive’ per la loro prima prova. “Ci sembra di aver dato il meglio di noi stessi, puntiamo al 1 4- dicono all’unisono- era tutto l’anno che facevamo esercitazioni. Siamo invece molto preoccupati per la prova di ‘alimentazione’ di domani”. Più che sereni anche Elia Quaglio e Giulio Bersanetti dell’Iti Copernico Carpeggiani che assicurano: “Oggi abbiamo fatto la traccia tecnico scientifica, il nostro pane quotidiano, ora siamo preoccupati per la terza prova”. Anche Mattia Biondi e Francesco Manferdini hanno scelto ad occhi chiusi il tema sulle tecnologie persuasive. “L’abbiamo scelto perché era molto simile alla traccia dello scorso anno che avevamo fatto come esercitazione in classe- commenta Matteo- e ci è sembrata facile come prova, siamo tranquilli”.
Poco gettonato il saggio breve sul tema storico-politico anche se, commenta uno dei pochi coraggiosi, Alessandro Sani dell’Aleotti, “le fonti a disposizione davano la possibilità di mettere a confronto le violenze del Novecento con le grandi personalità di pace che sono vissute in quel secolo”. Ancora più ‘eroico’ Davide Gasbarro dell’Iti Copernico Carpeggiani: “Ho scelto il tema storico politico ad occhi chiusi perché ho trovato molto interessante l’accostamento violenza-non violenza. Sono abbastanza preoccupato, era comunque una prova complicata da svolgere”.
Se in pochi si sono buttati sul saggio storico, molti di più sono quelli che hanno optato per il tema storico, riguardante il centenario della seconda guerra mondiale, che prevedeva un confronto tra la storia di ieri e quella attuale. Contento di questo lo studente Timo Pohl dell’Ipsia, appassionato di storia e in particolare di tutto ciò che riguarda la Seconda guerra mondiale. Le sue impressioni sono positive, “anche se un po’ di paura c’è sempre” ha affermato il ragazzo che spera in “buoni risultati”. Altra temeraria è Samantha Milani. La studentessa ha scelto la traccia storica perché era quella che “ispirava di più”, anche se è consapevole che richiede conoscenze specifiche. “Volevo fare il tema di letteratura, ma non ero preparata su Quasimodo perché non me lo aspettavo quindi tra il peggio ho scelto di fare il centenario sulla seconda guerra mondiale” dice sconfortata Samantha. Molto scettici sui risultati anche Debora Gamberini e Rossella Verratti che hanno affrontato il tema storico.
Molto gettonata la traccia sul tema generale, che secondo Mattia Mantovani dell’istituto professionale Ipsia di Ferrara “è la salvezza per chi non sa che traccia scegliere anche se – continua il ragazzo- per me è stato difficile perché veniva richiesto di fare una riflessione su una frase di Renzo Piano, argomento quindi un po’ troppo filosofico, speriamo sia andato bene”. Anche Aldopio Esposito dell’Ipsia ha optato per il tema di carattere generale, ma a differenza di Mattia, lui dice “di essere ottimista e pensa di aver preso un buon voto, anche se non il massimo”. Contenta anche Giulia Giornali dell’istituto Bachelet.
La prova più problematica, quindi, sembra essere stata quella dell’analisi del testo. “Non me lo aspettavo e chiedeva molti approfondimenti, era abbastanza difficile ma speriamo bene” commenta Chiara Ferrara dello scientifico, mentre per Eleonora Tedesco del classico era difficile solo l’analisi, al contrario dell’interpretazione che era abbastanza semplice.
Domani sarà la volta della seconda prova, questa volta diversa a seconda dell’indirizzo scolastico, e dopo il weekend di pausa-studio, lunedì sarà dedicato ai quiz della terza prova prima degli orali finali.
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