Creare moneta per uscire dalla crisi
La proposta di Cattaneo e Zibordi: "200 miliardi per tagliare le tasse e rilanciare l'economia italiana"
Come rilanciare l’economia e uscire dalla crisi? Creando moneta inserendo nell’economia 200 miliardi per ridurre le tasse e rilanciare la domanda con un sistema che ci permetta all’Italia di rimanere all’interno dell’euro senza violare i trattati. È in estrema sintesi la proposta di Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, autori del libro “La soluzione per l’euro” edito da Hoepli.
I due autori venuti a Ferrara nella sala San Francesco per presentare la propria proposta – preceduti da una ‘lezione’ su cosa sia la moneta e come viene prodotta – suggeriscono una soluzione che – come afferma Cattaneo – “non sia una martellata come quella di rompere l’euro” ma che introduca “un sistema di flessibilità, come gli ammortizzatori di un’automobile”. Tale sistema ha anche un nome, quello dei certificati di credito fiscale: “Lo Stato italiano immette capacità di acquisto nel sistema economico con una nuova categoria di titoli di stato – spiega Catteneo – assegnati alle aziende e ai lavoratori in proporzione del loro reddito e valore che verrebbero così integrati del 20%, altro che gli 80 euro di Renzi. Tali titoli – continua l’ideatore della proposta – sarebbero utilizzabili a partire da due anni dalla loro assegnazione per effettuare pagamenti verso qualsiasi ente della pubblica amministrazione. Sarebbero titoli garantiti nel loro valore ma differiti nel tempo per dare tempo all’economia di ripartire”.
L’idea è in sostanza quella spiegata più velocemente – e forse in maniera più semplice – da Zibordi: “Quello che proponiamo è di dare una parte della moneta che la Bce crea in continuazione – afferma ricordando le recenti misure a sostegno del credito annunciate dal governatore Mario Draghi – invece che alle banche per il finanziamento del credito, direttamente ai cittadini con la riduzione delle tasse, l’aumento delle pensioni o altro”. Propri le misure attualmente adottate dalla Bce per i due sono inutili perché, spiega Cattaneo, “manca la fiducia verso il futuro e quindi nessuno è disposto ad indebitarsi”. “Dobbiamo uscire dalla logica di tagliare da una parte per poi investire quei soldi risparmiati da un’altra – sostiene Zibordi -. Tutti i discorsi sulla riduzione degli sprechi, sulle ruberie e la competitività hanno un senso ma in questo momento fanno solo del male perché quello che serve veramente è far circolare moneta”.
E allora, quanta nuova moneta far circolare? Per i due economisti – ‘pratici’, non accademici come più volte sottolineano – la cifra si aggira attorno ai 200 miliardi di euro, tanto avrebbero tolto all’economia ‘reale’ le banche e lo Stato nel corso degli utlimi anni, tanto servirebbe per rimettere in piedi l’economia italiana senza inimicarsi i partner europei. Ma nessuno, lamentano i due, parla in questi termini preferendo i temi della riduzione del debito o del recupero di risorse insufficienti tagliando gli sprechi. Così l’obiettivo è ora quello di trasformare una proposta contenuta in un libro in una proposta politica, partendo dalla ‘educazione’ dei cittadini a questi temi.