Scrivere una frase di Papa Francesco è un reato?
Disarmare la Terra oggi è un imperativo morale: ripetere queste parole di Papa Francesco è un reato?
Disarmare la Terra oggi è un imperativo morale: ripetere queste parole di Papa Francesco è un reato?
La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti “innominati”, responsabili senza nome e senza volto
Come spiegare ai colleghi metalmeccanici che non dobbiamo fare una guerra contro chi difende i diritti dei lavoratori? Fino a che punto ci si può spingere pur di mantenere il proprio posticino di “potere”? Dipendenti che non scioperano pensando di essere salvi dai...
Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.
Un'amicizia lunga più di vent'anni
Ore 12.00, casello di Roma Nord. Il nostro pullman viene fermato da una task force (ora si dice così) di carabinieri, poliziotti, Digos. Il più attempato dei poliziotti sale e bordo e esordisce con la frase “non picchiatemi”. Forse spaventato dai baldi giovani della Fiom o dalla presenza di una famosa agitatrice sociale, già nota per essere stata deportata a forza dal consiglio comunale di Ferrara, prosegue con cautela chiedendo “ci sono black block?” VV vificata la presenza iedendo sa chiedendo se dalla presenza di famosa agitatrice sociale, già nota per essere stata deportataerificata la presenza di una trentina di uomini e tre donne all’apparenza innocua, si procede all’analisi del mezzo, con sventato tentativo di sequestro di alcuni salami e di un’appetitosa torta di mele, che attira l’attenzione in particolare dell’ispettrice di turno.
La scena si ripeterà sul pullman di Bologna, di Modena, della Toscana e così’ via. Misure di sicurezza speciali, dati i precedenti dei tifosi di calcio. NO comment!!!
Ore 14,00, Piazza della Repubblica, un popolo colorato d’azzurro arriva alla spicciolata, in mezzo si notano pericolosi facinorosi come Padre Alex Zanotelli, noto comboniano da sbarco e si attende la presenza di Landini, famoso estremista sindacalista. La piazza è circondata da blindati e poliziotti in tenuta antisommossa. A occhio, all’inizio sono più loro dei manifestanti!
Ore 15.00, Il corteo si mette in marcia lungo viale Cavour, un sole meraviglioso scalda e un delicato ponentino rinfresca la massa dei manifestanti che via, via s’ingrossa. In testa il popolo dell’acqua, poi i NoTav, i No Muos, i NO Triv e i tanti No che la società civile è costretta a dire ogni giorno, poi la FIOM con i suoi cassaintegrati, che tanto si sa che non hanno niente da fare …Poi i Movimenti dell’abitare, quei romani e non solo che per non dormire sotto i ponti nella società dell’opulenza devono andarsi ad occupare le case sfitte, almeno finchè qualcuno non gliele regalerà a loro insaputa! Poi i teatri occupati, perchè non di solo pane si vive ma anche di teatro, di musica, di arte che nella nostra società evoluta rende soprattutto precari.
Poi Legambiente, Italia Nostra che non è più nostra ma se la stanno prendendo loro, quei celerini comandati che sono stati costretti a chiudere ogni accesso alle vie che immettevano sul corteo. Centinaia, schierati sotto il sole con il casco e il giubbotto antiproiettile, lo scudo ai piedi, che ti impedivano di cercare un bar anche solo per fare pipì, che ti scortavano per fare un foto da oltre lo spazio corteo ma, se non potevi uscire dal percorso assegnato, ci potevi però entrare e tanti – romani – si sono uniti ai manifestanti, stremati da ore di viaggio, ma carichi dell’energia della giustizia. BASTA PRIVATIZZAZIONI, SIAMO PER I BENI COMUNI; L’ACQUA, LA SCUOLA, IL LAVORO, L’AMBIENTE!
L’Italia e’ il bene comune più grande che abbiamo e noi eravamo lì a difenderlo, da un’austerity voluta ad arte dai grandi poteri finanziari multinazionali, dalle lobby politiche in contumacia con quelle mafiose, da un’oligarchia economica che per mantenere se stessa stritola le popolazioni e affonda i più deboli.
Ore 18.00, piazza Navona va riempiendosi, molti gruppi consultano l’orologio per via del ritorno. I posti di blocco della polizia, voluta da Alfano nel Governo che qualche illuso o nostalgico si ostina a considerare di centro- sinistra, impediscono di intraprendere la via più breve, si deve riprendere il corteo a ritroso, ma è uno spettacolo: il fiume di gente non s’arresta e la piazza si gonfia e si gonfia.
Ore 20.00, i Tg della sera diranno soltanto che non ci sono stati disordini ma chi c’era si contava, incontrava i suoi simili e sapeva che questa è una forza così grande da far paura a chi stava seduto alla Cassa depositi e prestiti, che non ci hanno fatto nemmeno sfiorare, ai Ministeri nascosti dietro le barriere di scudi di plexiglass, inutili scudi di plastica!
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