Attualità
15 Maggio 2014

Otto candidati, fate il vostro gioco…

di Redazione | 8 min

Premetto che non sono un grande intenditore, mi sono a volte interessato del panorama politico nazionale e poco di quello locale. Quest’anno ho cercato di fare il contrario: capire meglio la realtà che mi circonda, cosa offre e soprattutto cosa offrono i tanti candidati a sindaco di quest’anno. Ben otto per chi ancora non lo sapesse!

Mia madre, da diverso tempo elemento che inserisco in ogni mia narrazione poiché influisce ironicamente su ogni mia scelta o pensiero, devo informarvi che è stata da sempre contraria al progetto “Ferrara By Car”, il progetto autodistruttivo che mi ha portato a spasso con i candidati sindaco della città, perché, da buona mamma meridionale, ha subito esordito con espressioni di questo tipo: “…e mo’ quanto devi spendere?”, “…ma poi ti bastano i soldi per mangiare?”, “se torni a casa tardi a causa dei montaggi video, fatti almeno una cotoletta” e via discorrendo.

Al di là delle questioni puramente economiche che si sono aggravate di volta in volta con la fuoriuscita fungina di candidati, me la sono cavata tra car wash self-service e benzina, con oltre duecentomila lire del vecchio conio (mi piace pensare ancora in lire per far sembrare più gravoso il bilancio), però ho avuto diversi vantaggi: auto sempre splendente, non la lavavo internamente forse dal momento dell’acquisto, la mia ragazza è potuta entrare in auto senza mettersi un foglio di giornale davanti al volto per proteggere la propria identità, ha potuto respirare fino ad oggi aria sana, sono stati definitivamente debellati microsistemi biologici annidati sotto i tappetini, e infine, è nato un bel rapporto amichevole con tutti i candidati.

Tutti simpatici, nessuno escluso, chi più per le affermazioni “suggestive”, chi per modo di fare, chi per comportamenti diversi dalla norma comune, ma comunque davvero li voterei tutti.

Ora vi racconto cosa ne penso di loro, cosa ci siam detti e cosa ho scoperto fuori dalle telecamere:

Tiziano Tagliani aka Titty l’orsetto

Tiziano è quello che ricordo un po’ meno perché è stato il primo, però mi ha subito dato l’idea di un dolce orsetto con il dito (o forse la mano), nel barattolo di marmellata e che dice puntualmente “no, non sono stato io”. I suoi occhioni lucidi commuovono a tal punto da innescare in me, un meccanismo materno che mi porta a far finta di nulla e a dirgli: “No amore della mamma, non preoccuparti. Mangia pure”. Titty l’orsetto è dotato di ottima dialettica, si è presentato con una bella cravatta psichedelica anni ‘80 leggermente sbiadita, probabilmente utilizzata per confondere le idee dell’interlocutore, e profonde occhiaie causa scleri in Comune con dei tali che volevano mettere i propri banchetti politici in piazza. Titty un giorno ha sognato chilometri e chilometri di costa rigogliosa sulle amene rive del Po di Volano, così ha pensato di costruire un grande porto turistico per ricevere grandi battelli agevolando l’iniziativa privata per l’edificazione di grosse catene alberghiere con lussuose “suite” vista romantica sul Po, morto. Sicuramente un potenziale inespresso. Speriamo resti tale. Oggi Titty l’orsetto continua ad allenarsi in materia di amministrazione pubblica con Sim City 3000 giocando online con il sindaco di Parma Pizzarotti, sbirciando di tanto in tanto tra le “cheats” su trucchi.org.

Francesco Rendine aka Bat-Frank

Se prima credevo di essere un super eroe per aver acciuffato un rapinatore in quel di Modena qualche mese fa, era perchè non avevo ancora sentito parlare Francesco. Lui è Batman e, per reprimere la criminalità in zona grattacielo, sarebbe capace di dotarsi di tuta alare, arrampicarsi in cima alla torre B e lanciarsi a caccia dei banditi con visore notturno e sparachiodi. La Rendine Mobile, che abbiamo spesso visto in giro dotata di megafono per richiamare tutti all’ordine e per ricordare agli abitanti del coprifuoco dopo le 20.00, possiede artiglieria pesante da guerra, può sollevarsi da terra e sganciare droni muniti di mitragliatrice in grado di annientare chiunque commetta anche il più piccolo dei furti. E’ già iniziato il merchandising da parte dei suoi collaboratori e, “Bat-Frank”, viene venduto a forma mezzo-busto al prezzo popolare di 25 euro e distribuito in Italia da Giochi Preziosi.

Mario Zamorani aka Il Visionario

Una delle principali opere per cui ricordiamo Thomas More è Utopia, isola immaginaria dotata di una società ideale. Mario pensa di costruirne una copia fedele a Ferrara e, per farla, occorre spazzare via l’antagonista Titty L’orsetto da lui ribattezzato come “Il piccolo Putin”. A lui si riconduce la celebre frase “chiameremo l’Onu per salvarci, Darwin l’aveva detto”. Nella sua amministrazione ideale ci sono prima di tutto fumatori di pipa provenienti da tutto il mondo e a seguire, filosofi, psicologi, topi da laboratorio, raeliani, ufologi, cartomanti, insomma tutti coloro che hanno il senso pratico della vita. Attivato anche per Mario il “merchandising” di partito, infatti, sin da oggi, è disponibile in edicola la prima parte per la costruzione in 20 uscite di una fedele riproduzione della sua pipa. Per i primi 20 acquisti, saranno regalati in un simpatico cofanetto, 50 grammi di hashish per uso personale.

Vittorio Anselmi aka Il Fuggitivo

Solo una persona che non abita in centro può chiedere che vi sia il Palio tutto l’anno. Vi immaginate tutti i giorni per le vie del centro rulli di tamburi, trombe e bandiere? C’è gente che non riesce a reggere il colpo per un mese figuriamoci per l’eternità. Vittorio vuole anche spazzare via lo stadio in Corso Piave per riqualificare la bersagliata zona Gad. Da qualche giorno Vittorio è scomparso perché avrebbe ricevuto bossoli in una lettera provenienti dall’ala estrema della tifoseria della Spal. Prima di sparire, Vittorio, avrebbe lasciato alla moglie un messaggio criptico presto decifrato dal Circolo degli Scipioni denominato Fratelli d’Italia: “il nuovo listone fa cagare”. Nella sua stanzetta sono state ritrovate, disegnate su tutte le pareti come avviene nella maggior parte dei manicomi psichiatrici, molte bozze sulla personale idea del listone. In uno di questi figurano strani ometti grigi altri 1,50, in fila, mentre salgono su una navicella spaziale probabilmente di matrice rettiliana.

Ilaria Morghen

“Bastardi”cit.

Giuseppe Fornaro aka Il Profeta

“In quel tempo il profeta Fornaro disse: l’unico modo per reprimere la criminalità è quella di portare la cultura nelle periferie” Ez.1,2Xx Levitico

Questa è una storia triste.

Il profeta fu visto passeggiare di notte nella zona Gad, vestito con abiti apostolari, cercando di far riflettere i criminali, spacciatori e prostitute sui valori della vita, attraverso la lettura ad alta voce di vari libri. Inizialmente si crearono dei veri e propri gruppi di lettura attorno al fuoco, tutti i criminali aderirono divenendo suoi seguaci predicando amore e fratellanza. Si crearono vere e proprie tribù in Zona Gad e il ritmo della vita divenne molto più semplice: di giorno si andava a caccia di lepri e, di sera, si leggevano libri, s’arrostivano carni di nutria e si ballavano musiche di Vinicio Capossela. Queste persone, inebriate dai versi di Tolstoj e Dostoevskij, divennero tutte buone. Un giorno però sbagliò libro e presentò quella palla pazzesca dei Promessi Sposi. Improvvisamente si riaccese in ognuno di quei criminali quell’antica voglia repressa di delinquere. Si narra, nei sacri testi, un aneddoto in cui Giuseppe, profetizzò il tradimento da parte dei suoi adepti, infatti è inciso su pezzi di cemento-amianto, gentilmente concessi dalle aziende che hanno “smaltito” il pericoloso minerale nelle torri del grattacielo, questa frase: “Prima che la canna faccia il giro 3 volte, uno di voi mi tradirà”. Oggi le spoglie del profeta assassinato, giacciono solitarie ai piedi del grattacielo, insieme alla sua visionaria idea della cultura nelle periferie, ricoperte da un blocco d’amianto pregiato.

Francesco Fersini aka Il Catechista

Dopo un breve trascorso nel coro parrocchiale per la particolarità di una meravigliosa voce bianca, Francesco, crebbe in un batter d’occhio e, diventando ometto, cambiò anche la voce. Da lì la sua vita fu segnata da un’ascesa velocissima verso il potere, infatti, si candidò subito come catechista della Parrocchia di San Giacomo. Vinse sbaragliando gli avversari grazie ad un look sbarazzino e ritenuto dalla giuria di qualità composta dall’USS (Unione Sagrestana Riunite), il più originale: maglione a collo alto ocra, pantalone di velluto a strisce color verdone e polacchette color amaranto. Per un breve periodo lanciò addirittura una moda accolta da tutti i catechisti d’Italia che ne fecero un vero e proprio “must”. Fece immediatamente un assolo con la sua chitarra acustica sul palco della Parrocchia, già allestito a regola d’arte per le prove della lavanda dei piedi e, da quel momento in poi, fu notato casualmente dall’Arcivescovo il Mons. Luigi Negri che, nel frattempo, era in modalità “talent scout” mimetizzato tra la folla. Ebbe ben presto una convocazione ufficiale nel Palazzo Arcivescovile dove poterono ideare un nuovo sistema per fare soldi: installazione di telecamere per registrare le famose orge sul sagrato del mercoledì. Ben presto i filmati furono venduti nel mercato nero ed in questo modo, si potè finanziare la prima campagna elettorale di Francesco per il controllo dell’amministrazione pubblica da primo cittadino.

Marica Felloni aka Miss Casinò

Qui non ho nulla da inventare per farvi sorridere. Miss Casinò sogna “croupiers” e “roulette machine” all’interno del castello. Andremo fino in fondo, “sarebbe una battaglia durissima, servirebbe una deroga dello Stato, dovremmo insistere con la Regione… ma perché non può essercene uno nella nostra città?”

Tratto da una storia vera…purtroppo.

 

Signori a questo punto, il 25 maggio, non mi resta che dirvi

“fate il vostro gioco”.

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