Alla fine c’era anche il “ribelle” Marco Fabbri alla conferenza territoriale socio-sanitaria (Ctss) in Castello Estense, durante la quale i sindaci dei Comuni estensi hanno approvato il piano investimenti e i bilanci previsione delle due aziende sanitarie Sant’Anna e Usl. Una presenza tutt’altro che scontata quella del sindaco di Comacchio, che solo il giorno prima aveva annunciato il suo forfait visti i tempi ridotti che le direzioni sanitarie hanno lasciato alle amministrazioni per studiare la documentazione al vaglio dell’assemblea: “Sistematicamente – sono le parole di Fabbri – arriva all’attenzione dei componenti della Ctss, con pochi giorni di anticipo rispetto alla seduta, una mole corposa di documenti da esaminare, in funzione del voto che dovrà essere espressione di un giudizio collegiale, senza però che vi sia stato il tempo necessario per studiare e valutare gli allegati”.
Il sindaco di Comacchio si è comunque presentato all’incontro, tentanto in extremis la carta della votazione per posticipare di qualche giorno la decisione della Ctss. Tutto inutile però: dopo la bocciatura della proposta, l’assemblea ha votato e approvato i documenti presentati dai direttori generali di Usl e Sant’Anna, Paolo Saltari e Gabriele Rinaldi. “C’è poco da commentare, ormai è un percorso già scritto”, è la telegrafica dichiarazione del presidente dell’Ordine dei Medici, Bruno Di Lascio, mentre esce dalla sala del consiglio provinciale. Una posizione che richiama, anche se con toni molto meno accesi, le affermazioni fatte in assemblea da Fabbri, che si alza per andarsene quando è ormai chiaro che la sua proposta verrà bocciata quasi all’unanimità (un solo astenuto tra i votanti).
Ma pochi minuti prima tra i sindaci erano volate anche parole forti: “Vi comportate come semplici scimmiette ammaestrate per alzare la mano”, attacca Fabbri, secondo cui gli amministratori presenti alla Ctss si sarebbero fidati quasi a occhi chiusi delle parole di Saltari e Rinaldi e non avrebbero esaminato nel dettaglio le proposte di bilancio. “Il testo unico degli enti locali – spiega Fabbri una volta conclusa l’assemblea – prevede che per l’approvazione dei bilanci l’invio della documentazione avvenga almeno 20 giorni prima, un tempo considerato congruo per studiare i documenti. Qui parliamo di un bilancio ancora più complesso, da milioni e milioni di euro, e quando ho chiesto un rinvio per poter visionare la proposta nelle commissioni comunali, il voto è stato negativo. Il Pd ha una maggioranza bulgara in provincia e rimandare di qualche giorno la decisione non ne avrebbe cambiato l’esito, ma questa votazione dimostra come i sindaci del Pd facciano quello che ordina il partito”.
Schermaglie a parte, l’approvazione dei bilanci delle aziende sanitarie li rende immediatamente pubblici e questo implica che da domani (4 aprile) il loro contenuto sarà accessibile anche fuori dai consigli provinciali. I primi dati confermano però il pareggio di bilancio per entrambe le aziende, grazie anche a un intervento di ammortamento da parte della Regione. Ma le conseguenze della Ctss odierna, oltre che sul piano sanitario, saranno anche nella spaccatura sempre più profonda tra Comacchio e il resto della provincia, anche se Fabbri afferma che i problemi derivanti dalla riorganizzazione sanitaria potrebbero coinvolgere anche altri Comuni. “Oggi – conclude il sindaco comacchiese – ho partecipato all’assemblea, ascoltando alcuni cittadini che mi hanno sollecitato a farlo, altrimenti sarebbe stato solo un monologo dei dirigenti delle aziende, quelli che governano al posto dei sindaci. Sono molto preoccupato per le strutture sanitarie della provincia, in particolare per Valle Oppio e Argenta. Ora dobbiamo riuscire a sensibilizzare anche i cittadini degli altri Comuni su questi temi”.
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