Cronaca
1 Aprile 2014
Mercoledì 2 aprile Amedeo Quondam presenterà la nuova edizione del libro di Boccaccio

Il caso Decameron a Unife

di Redazione | 2 min

Giovanni_BoccaccioNuovo appuntamento mercoledì 2 aprile alle 14.30 nell’aula magna Drigo del dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara in via Paradiso 12, con la nuova edizione del ciclo di lezioni-conferenze Department Lectures, iniziative culturali aperte alla cittadinanza che, come afferma il direttore del dipartimento Matteo Galli, “sono tenute da nostri studiosi e studiosi ospiti ed intendono documentare la molteplicità e la ricchezza delle attività che organizziamo”.

Relatore dell’appuntamento sarà Amedeo Quondam dell’Università di Roma, che interverrà sul tema “Per una nuova definizione di classico: il caso Decameron”.

“In occasione del settimo centenario dalla nascita di Boccaccio, il 16 giugno 1313 – spiega Cristina Montagnani, professore ordinario del dipartimento di Studi Umanistici di Unife e referente per questa conferenza – è stata pubblicata nella collana Bur una nuova edizione del suo Decameron, curata da Amedeo Quondam, con la collaborazione di Maurizio Fiorilla e Giancarlo Alfano. A Quondam si devono introduzione, note e l’appendice finale ‘Le cose (e le parole) del mondo’, una guida alla lettura dell’opera attraverso l’esame dei vocaboli chiave del Decameron; Fiorilla ha curato il testo e Alfano ha steso le introduzioni alle novelle, strumenti che la rendono un testo utile per gli studenti, soprattutto universitari, ma anche un punto di riferimento per i colleghi studiosi. L’edizione è nata in collaborazione con l’associazione degli Italianisti Italiani, nell’ambito di un ampio progetto di rifacimento dei classici. Il lungo commento, le introduzioni alle novelle e le schede con cui si guida il lettore tra i tanti personaggi, sono così strumenti indispensabili per raggiungere l’obiettivo che i tre studiosi si sono posti: creare un format di traducibilità di cento testi diversi”.

“Nel commento, per una scelta precisa – conclude Cristina Montagnani – si sono trascurate le fonti e i rimandi intertestuali, e si è invece assegnato un ruolo di primo piano alla grande macchina narrativa costruita da Boccaccio, che sceglie temi, figure, storie e gli conferisce un corpo testuale, quasi volesse formulare «una teoria del racconto». Nel corso delle cento novelle Boccaccio ci mostra un campionario di storie scelte, organizzate ma soprattutto raccontate, per dimostrarci forse che l’importante non è la storia in sé, ma come viene raccontata”.

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