In un suo libro il filosofo spagnolo Savater si dice convinto di qualcosa di simile, allorché sostiene, senza temere di apparire ridicolo, che il tasso di civiltà di una nazione non andrebbe misurato in Prodotto Interno Lordo e tassi d‟interesse, ma dal trattamento economico riservato alle maestre e da quello penitenziario riservato ai detenuti. Due mondi apparentemente così distanti, in realtà due espressioni, due facce diremmo della stessa medaglia: perché credere e investire nelle maestre significherebbe credere in ciò che di più prezioso abbiamo, la nostra argenteria di famiglia, i nostri figli, il nostro futuro; mentre offrire degli spazi di recupero dignitoso a chi ha fallito o solamente ha sbagliato una tappa sul percorso della sua vita, significa credere nella perfettibilità dell‟essere umano, nella sua possibilità di riscatto. Quanto lontani siamo da questi parametri di civiltà, lo lascio giudicare alla riflessione di chi legge. G. M.
Luigi S.
Articolo di riferimento: Scuola e territorio, bilancio di Rossi