Eventi e cultura
12 Marzo 2014
Il 21 marzo la cerimonia. Invitato Napolitano: manderà un messaggio. La figlia: "Questa era la sua città"

Sarà Teatro comunale di Ferrara Claudio Abbado

di Marco Zavagli | 3 min

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abbadoSarà Teatro comunale di Ferrara Claudio Abbado. Nei giorni scorsi si era espressa a tempo di record la commissione toponomastica e questa mattina la giunta ha dato il parere favorevole definitivo. Il teatro cittadino sarà intitolato al direttore d’orchestra scomparso lo scorso 20 gennaio. La cerimonia avverrà il prossimo 21 marzo. Preceduta da una serie di eventi legati alle attività delle due orchestre residenti, “figlie” del maestro: il concerto del 13 marzo con la Chamber Orchestra of Europe diretta da Vladimir Jurowski; quello del 21 marzo con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Vladmir Jurowski (che verrà trasmesso in diretta da Rai Radio Tre ); e il concerto del 18 marzo con studenti del Conservatorio Frescobaldi che hanno seguito la masterclass tenuta da membri della Mahler Chamber Orchestra.

L’annuncio ufficiale, alla presenza della figlia Alessandra Abbado, è stato dato nel corso di una conferenza stampa indetta ad hoc, per spiegare come l’idea del “teatro Abbado” sia nata quasi come una conseguenza naturale alla notizia della scomparsa del maestro. Tiziano Tagliani si lancia in quella che definisce una “riflessione civica” e che rimanda a “uno dei libri più celebri che parlano di Ferrara, quello di Carlo Bassi, sui ‘Luoghi dell’anima’. La nostra città – spiega il sindaco – è significativa perché è costellata di luoghi dell’anima”. E così, all’indomani di quel 20 gennaio, senza nessuna forzatura ci è parso naturale dedicare il teatro ad Abbado, come luogo significativo della sua presenza a Ferrara; una scelta coerente con tutti i contributi dati da Abbado alla città”.

Tagliani ricorda anche quelle due telefonate speciali ricevute dopo il terremoto. Una da Arnoldo Foa e una da Abbado. Il grande direttore gli disse “lei deve aprire il teatro a settembre”. “Questo, detto il 22 maggio, sapendo cosa comportava in quel momento tentare di aprire una struttura che nemmeno aveva l’agibilità, mi ha più angosciato che farmi piacere. Poi è scattata una molla e siamo arrivati a quel concerto straordinario con Pollini e l’Orchestra di Lucerna, dono di Abbado alla città”. Ecco allora che la dedica diventa “una assunzione di responsabilità, una scelta di investire sulla qualità. Sono convinto che il maestro non ci avrebbe chiesto un omaggio, ma un impegno. Prenderci questo impegno è l’omaggio più vero che possiamo fare”.

Per la cerimonia del 21 marzo è stato invitato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che però non potrà però essere presente. “Mi ha fatto telefonare ieri dal Quirinale – fa sapere il sindaco -: invierà un messaggio personale”.

Quanto all’importanza di Abbado per Ferrara, al di là di 25 anni di presenza costante, “non possiamo dimenticare – sottolinea l’assessore alla cultura Massimo Maisto – che parliamo della figura più di spicco del Dopoguerra che abbia calcato il palco del teatro cittadino”. E a quella struttura era particolarmente legato, tanto che “il Comunale (ex) è stato riaperto grazie al suo intervento, che è stato direttamente e indirettamente un catalizzatore di risorse. Ora la città continuerà il suo lavoro, portando avanti i progetti della Mahler Chamber Orchstra e della Chamber Orchestra of Europe”.

E se il direttore artistico della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara Marino Pedroni ricorda “l’ansia del sociale” che lo muoveva da studente, con “quella speranza di cambiare il mondo attraverso l’arte, la musica”, George Edelmann, che con lui ha lavorato dieci anni, sottolinea “il rinnovato l’orgoglio reso della città di essere uno dei centri internazionali di grandissimo livello come avveniva nel ‘500”. Il direttore artistico di Ferrara Musica si rallegra anche della data dell’intitolazione: “il 21 marzo è il compleanno di Bach, e farebbe piacere al maestro; lui si riteneva una persona di passaggio accanto alle grandi pagine di Bach, Mahler…”.

Le ultime parole, sufficienti e necessarie, spettano alla figlia Alessandra: “avete detto tutto. Sono felice. Ferrara è la casa di Claudio. Lui è stato più anni qui che alla Scala”.

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