Cento
9 Gennaio 2014
I responsabili, che non sono centesi né residenti in Italia, già denunciati

Foto con gatto decapitato, il fatto più di un anno fa

di Marco Zavagli | 2 min

admin-ajax.phpCento. Non ha nulla a che fare con Cento, o con un centese, o con qualcuno che ha frequentato le scuole della cittadina del Guercino. La foto apparsa su un profilo collegato a tale Alexio Mauro e che ha scandalizzato cittadini comuni e associazioni animaliste è purtroppo vera. Ma risale a più di un anno fa. E i quattro soggetti ritratti, che si sono lasciati immortalare con in mano la testa di un gatto appena decapitato, sono già stati rintracciati e denunciati dalla autorità svedese.

L’allarme, rilanciato anche dall’Enpa di Cento sulla propria pagina facebook, era stato accolto anche dal corpo della Polizia municipale di Cento che a proposito della foto diffusa sul social network (e ora rimossa dopo le tante segnalazioni) ha diramato un comunicato stampa, spiegando che l’immagine era stata pubblicata in un primo momento come profilo di questo Alexio Mauro (quasi sicuramente un account falso), poi in un secondo tempo la stessa è rimasta sul profilo ed è stata condivisa e commentata da parecchie persone. Sullo stesso profilo, tra le informazioni, si legge che il soggetto vive a Cento e ha frequentato l’Isit di Cento. Dopo queste prime verifiche la Municipale ha informato la procura di Ferrara e ha chiesto la collaborazione della Polizia postale per individuare la persona. Altri profili simili, comparsi nei giorni scorsi, rimandavano invece a sedicenti ragazzi napoletani. Anche qui un semplice, e idiota, ‘depistaggio’.

Le indagini – dopo il chiarimento della ‘bufala’ – proseguiranno per scoprire chi ha creato quel profilo falso (la Municipale chiede a chiunque ritenga di avere notizie certe in merito alla rintracciabilità del soggetto in questione di essere contattata al seguente indirizzo e-mail: poliziamunicipale@comune.cento.fe.it).

Ma per quanto riguarda i veri “attori”, i torturatori e uccisori dell’animale, la magistratura ha già fatto i passi necessari. L’episodio – come dicevamo – è avvenuto infatti più di un anno fa a Vagnhärad, nel sud della Svezia. O quantomeno in quel periodo è avvenuta la pubblicazione della foto da parte del soggetto che vi risiede. Dalle ricerche effettuate a suo tempo sui rispettivi profili facebook, l’uomo che regge la testa del povero animale risponde al nome di Hamza Tchaki, di origine tunisina e residente nella cittadina scandinava. Al suo fianco c’è Youssef Ben Ali, che regge il coltello appena utilizzato. Completano il quadretto Kuorbam Uomama, con berretto in testa, e Firas Mani.

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