
Uno dei maceri censiti nella visualizzazione su Google Earth
Nel territorio comunale di Ferrara, il loro numero si è più che dimezzato nel corso degli ultimi trent’anni, passando da 970 a circa 440. Sono i maceri, le antiche vasche artificiali un tempo utilizzate per la lavorazione della canapa. Per sapere con esattezza dove si trovano è ora sufficiente consultare sul sito internet del Museo civico di Storia naturale il file ‘maceri ferrara.kml‘ visualizzabile tramite Google Earth©.
Il file contiene infatti la localizzazione e le sigle attribuite ai maceri del territorio comunale di Ferrara che sono stati censiti tra il 2004 e il 2008 con un progetto di Servizio Civile coordinato dalla Stazione di Ecologia. A realizzare il file, nel 2013, sono state alcune studentesse del liceo Carducci di Ferrara, in stage formativo nel Museo, che hanno trasferito su Google Earth le informazioni geografiche archiviate nel database del Museo, gestito con il software di georeferenziazione ArcView.
La visualizzazione del file richiede l’installazione preventiva sul proprio pc di Google Earth©: per scaricarlo gratuitamente, basta collegarsi alla pagina web http://www.google.com/intl/it/earth/index.html.
Il file maceri ferrara.kml, come detto, è stato realizzato trasferendo i dati della localizzazione dei maceri censiti su Google Earth. Il censimento 2004-2008 dei piccoli luoghi di interesse naturalistico che ancora si possono incontrare sui 404,35 kmq del territorio comunale di Ferrara, condotto con volontari del Servizio Civile nazionale, ha consentito di definire la dotazione naturalistica di base delle aree circostanti la città capoluogo.
Le entità da censire sono state preliminarmente individuate su ortofoto digitalizzate poi esaminate direttamente sul campo per contenuto floro-faunistico, schedate, fotografate e infine mappate in un sistema cartografico GIS. I risultati sono già stati in parte pubblicati in vari lavori scientifici e divulgativi.
I maceri, le antiche vasche artificiali un tempo utilizzate per la lavorazione della canapa, sono stagni caratteristici del paesaggio ferrarese. In Europa, tutti i bacini idrici di limitata estensione sono considerati ecosistemi fortemente minacciati di estinzione e la sorte toccata ai maceri ferraresi nel Secondo Dopoguerra è la conferma dello stato di rischio in cui versano le piccole acque interne europee.
Nel territorio comunale di Ferrara, negli ultimi trent’anni, il numero dei maceri si è più che dimezzato, passando da 970 a circa 440. Il calo ha interessato maggiormente le zone comprese fra il centro urbano ed il fiume Po e quelle ridossate al centro storico (zona Est e via Bologna), molto meno quelle a sud e a nord-est della città, che infatti registrano rispettivamente, 1,54 e 1,31 maceri/kmq. I maceri a nord sono anche i più piccoli, con una superficie media di soli 675 metri quadri contro il valore massimo, in media, di 1103 metri quadri della zona Nord-Est. Anche la maggior parte dei bacini con buona quantità d’acqua si trovano a Est (87%) e a Sud (72%).
Una ragione dell’intensa chiusura dei bacini più settentrionali, che si è probabilmente sovrapposta alla generale perdita di interesse dei maceri come elementi economicamente importanti in conseguenza dell’abbandono dell’industria canapicola, può essere ricercata nella necessità di limitare il rischio di allagamento dei terreni conseguente all’esondazione delle raccolte d’acqua in concomitanza con le piene fluviali del Po.
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