Cronaca
30 Dicembre 2013
Riprende il 6 gennaio "Presa Diretta" di Riccardo Iacona con una puntata dedicata ai fatti di cronaca più controversi

Aldro e i “morti di Stato” aprono il 2014 di Rai 3

di Redazione | 3 min

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ImmagineFederico Aldrovandi, Stefano Cucchi, Gabriele Sandri, e molti altri. Sarà dedicata alle “morti di Stato” la prima puntata della nuova stagione di Presa Diretta, il programma diretto da Riccardo Iacona che anche nel 2014 raccoglierà il testimone di Report, la celebre trasmissione di Milena Gabanelli, per il lunedì sera di Rai 3. Una stagione il cui filo conduttore, racconta Iacona all’Ansa, sarà “cercare di capire a fondo cosa siamo veramente e non come ci immaginiamo di essere. Troppo spesso diamo la colpa di ciò che sta accadendo a qualcosa che viene da fuori, dobbiamo invece andare a cercare le ragioni di quello che stiamo vivendo all’interno della nostra società”.

Ecco quindi una prima puntata all’insegna di alcuni dei casi di cronaca che più hanno fatto discutere l’opinione pubblica negli ultimi anni. E che più fanno riflettere sull’antico quesito – mai davvero risolto – del “quis custodiet ipsos custodes?”: chi controlla i controllori? “La puntata – afferma Iacona – è tutta dedicata agli abusi che lo Stato nelle sue varie articolazioni infligge a cittadini inermi: Sandri, Aldrovandi, Cucchi, Uva. Ma vi racconteremo anche le storie dei meno conosciuti: Michele Ferrulli, morto a Milano durante un fermo di polizia mentre ballava per strada con gli amici, Riccardo Rasman, rimasto ucciso durante un’irruzione della polizia nel suo appartamento dopo essere stato legato e incaprettato col fil di ferro, Stefano Brunetti, morto il giorno dopo essere stato arrestato col corpo devastato dai lividi, Marcello Lonzi, ucciso in carcere da un “forte infarto” col viso aperto dai tagli e la mandibola spezzata. Infine ascolterete le voci dei “sopravvissuti” come Paolo Scaroni, finiti in coma per due mesi durante le cariche della polizia agli ultras del Brescia, Luigi Morneghini, sfigurato dai calci in faccia di due agenti fuori servizio e delle altre vittime che ad oggi aspettano ancora giustizia”.

Tutti casi che secondo il giornalista di Rai 3 hanno molto meno clamore rispetto ad altre vicende di cronache, ma che pongono la società e la politica di fronte a un problema che non si può ignorare. “Quante sono invece – continua Iacona – le storie di chi non ha avuto il coraggio di denunciare e si è tenuto le botte, le umiliazioni pur di non mettersi contro le forze dell’ordine e dello Stato? Noi pensiamo di vivere in un Paese democratico dove i diritti della persona sono inviolabili, è veramente così?. È da vicende come queste che si misura il grado di civiltà di una nazione. Ascoltandole salta all’occhio il livello di impunità che esiste tra le forze dell’ordine e dello Stato, soprattutto se pensiamo a tutte quelle che invece non conosciamo, che non sono state rese note. Davanti a queste situazioni serve una risposta a livello politico, che inchiodi le persone alle proprie responsabilità e non permetta che ai processi si coprano a vicenda”.

L’appuntamento con presa diretta sarà il 6 gennaio in prima serata, e la trasmissione continuerà ogni lunedì – con la “scomoda” compagnia di Piazza Pulita in contemporanea su La7 – fino al 24 marzo. “È una giornata difficile dal punto di vista televisivo – racconta il giornalista all’Ansa -. La concorrenza è tanta, ma noi cercheremo di convincere i telespettatori che scegliere noi è una buona scelta, più ricca. E non lavoriamo su una minestra riscaldata”.

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