Politica
12 Dicembre 2013
Zaccarini (Ugl) appoggia il gesto dei colleghi davanti ai “forconi”

Sindacalista della polizia: “Io il casco me lo tolgo”

di Marco Zavagli | 2 min

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casco“Io il casco me lo tolgo”. Non appartiene ai reparti antisommossa ma idealmente Fabio Zaccarini, segretario provinciale di Ferrara dell’Ugl Polizia di Stato (e segretario regionale vicario per l’Emilia Romagna), imiterebbe i colleghi di Torino e Genova. Lo dice chiaramente, anche a nome del sindacato che rappresenta, in una lettera alla quale allega un foglio che, secondo lui, da solo basta a spiegare simbolicamente le sue ragioni: la tredicesima.

“Sono un Sovrintendente della Polizia di Stato – scrive Zaccarini -, in servizio alla Polizia Stradale, arruolato il 19 luglio 1995. Dopo 18 anni e mezzo di onorato servizio, in cui la mia amministrazione mi ha sbattuto a destra e sinistra, dopo 18 anni e mezzo di servizi esterni in mezzo alla nebbia, al gelo, alla neve, al caldo torrido, mi ritrovo a percepire una tredicesima degna di un paese del terzo mondo”.

Sposando le principali cause dello scontento del movimento, Zaccarini sostiene che “non posso pensare che un governo, sebbene non eletto, sebbene dichiarato illegittimo da un tribunale della Repubblica Italiana, possa accettare uno scempio simile. Io vivo per lo Stato e forse, morirò per lo Stato. E questa vergogna deve essere denunciata. Io non ho paura, io mi tolgo il casco come i miei colleghi e mi metto dalla parte dei manifestanti. Quelli buoni. Noi siamo cittadini come gli altri, offesi e bistrattati molto più di altri. E continuiamo a fare il nostro dovere consci del giuramento che facemmo”.

Poi, a nome appunto anche del sindacato che rappresenta, Zaccarini si chiede come si faccia “ad accettare uno Stato che permette alle società di gioco d’azzardo di non pagare 90 miliardi di euro di tasse, come si fa ad accettare uno Stato che ripudia la guerra, e poi compra caccia bombardieri per 30 miliardi di Euro, come si fa ad accettare uno Stato che finanzia missioni in Afghanistan e come si fa ad accettare uno Stato che non paga lo Stato? Come si fa a restare zitti e non indignarsi? Io non ci riesco. Noi non ci riusciamo. L’UGL Polizia di Stato sono anni che denuncia questa situazione di deriva totale della Polizia di Stato, deriva della quale solo ora i nostri vertici sembrano accorgersi. Noi  della Segreteria di Ferrara vogliamo lanciare l’allarme che comunque è nazionale e che raggiunge ogni lato della nostra penisola. E’ ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità, ed è ora che ognuno faccia il suo e si rimbocchi le maniche. Si lascino da parte per una volta gli interessi di partito e si rifaccia l’Italia, partendo da chi, per l’Italia, ci muore”.

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