Cronaca
9 Dicembre 2013
I carabinieri arrestano 5 persone, 4 delle quali donne (VIDEO)

Sgominata la banda dei furti in rosa

di Redazione | 5 min

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Gli arrestati

Gli arrestati

Cinque persone arrestate e 12 perquisizioni domiciliari eseguite nelle prime ore del mattino. I carabinieri di Ferrara e Copparo hanno sgominato una banda specializzata in furti in abitazione, truffe e ricettazione, composta da un uomo e quattro donne, tutti componenti di una famiglia (marito e moglie, due figlie e una nipote) residente presso il campo nomadi di via Modena a Ferrara.

In carcere, su provvedimento del gip del tribunale di Ferrara emesso su richiesta del pm Bruno Cerchi, sono finiti il 53enne Roberto Suffer e la moglie 49enne Maria Lucchesi, entrambi con precedenti, le figlie Cristina Luchesi di 28 anni e Candy Suffer di 33 (quest’ultima si trovava già detenuta a Bologna per altra causa) e la nipote Susy Bonora di 41 anni. Le perquisizioni domiciliari sono state eseguite a carico di altrettante persone accusate di favoreggiamento nei Comuni di Ferrara, Tresigallo, Copparo, Vigarano Mainarda, Bondeno, oltre che nei campi nomadi di via Modena e di via Pelosa a Ferrara. Fra queste persone figura anche R.R., 73enne di Tresigallo, che i carabinieri ritengono essere il basista della banda, colui cioé che grazie ad alcuni lavoretti compiuti nelle abitazioni come imbianchino e alle chiacchiere raccolte nei bar che frequentava, forniva informazioni utili (dietro compenso) per realizzare i colpi.

Secondo le risultanze delle indagini, le cinque persone arrestate avrebbero messo a segno almeno una cinquantina di furti in abitazione, nelle province di Ferrara, Rovigo e Padova, per un bottino del valore complessivo (limitatamente a quanto è stato sequestrato) di circa 60mila euro, tra denaro, gioielli, carburante, alimenti e qualsiasi cosa venisse trovata nelle case prese di mira, compresi animali da cortile. Le indagini sono partite nell’ottobre del 2012 in seguito alla segnalazione ai carabinieri di Copparo di un tentato furto in un’abitazione. In questo caso, così come in gran parte degli altri furti, la tecnica utilizzata dai malviventi ere collaudata: una delle donne distraeva la proprietaria, quasi sempre anziana (nel caso specifico la vittima aveva 90 anni), mentre altre due si intrufolavano nelle altre stanze rubando ciò che trovavano. Grazie alla prontezza di una vicina di casa della 90enne, in quell’occasione le ladre erano state messe in fuga e ciò ha consentito al militari di acquisire i primi elementi di un’operazione che ha portato ad appostamenti e intercettazioni, ricostruendo così il modus operandi dei cinque.

cc porta a porta 1Si è quindi appurato che le quattro donne del gruppo agivano di preferenza nelle ore del mattino: dopo aver portato i figli all’asilo alle 8.30, perlustravano il territorio dividendosi la provincia di Ferrara in zone, oltre a quelle di Rovigo e Ferrara, scegliendo come case preferibilmente quelle abitate da persone anziane e lontante dai centri più popolati. Nelle case incustodite, in zone isolate, entravano utilizzando chiavi passpartout e grimaldelli che non arrecavano danno alle porte, tanto che spesso le vittime non si accorgevano immediatamente dei furti. Rubavano quindi denaro e oggetti in oro, orologi preziosi e, a volte, vestiario e generi alimentari come damigiane di vino e salami, oppure atrazzature da guardinaggio e animali da cortile. Le tecniche utilizzate erano diverse. In una circostanza, ad esempio, una delle donne si è finta incaricata dell’Inps e, con la promessa di far mantenere l’assegno della pensione, si è fatta consegnare tutto l’oro che la vittima aveva in casa, oppure con scuse banali fingevano di cercare case in affitto, di acquistare o vendere prodotti locali. Si presentavano sempre ben vestite, così da non generare particolari sospetti, e si muovevano con una utilitaria, agendo come un vero e proprio “gruppo organizzato” con compiti e ruoli precisi (l’autista, il palo, l’incaricata di parlare con la vittima per distrarla e quella che aveva il compito di rovistare e impossessarsi della refurtiva).

cc porta a porta csNel corso delle indagini i militari hano arrestato in flagranza di reato Maria Lucchesi e Cristina Luchesi, madre e figlia, sorprese a rubare in due diverse occasioni, in febbraio a Berra e in marzo a Jolanda, dopo aver raggirato gli anziani. Le due donne, pur essendo state sorprese in flagranza e arrestate, dopo la scarcerazione hanno continuato con altre persone a commettere furti. Secondo quanto emerso, l’uomo  del gruppo, Roberto Suffer, metteva a segno furti in abitazione avvalendosi delle informazioni fornite dal 73enne di Tresigallo R.R., pensionato, che riusciva a carpire informazioni sulle abitudini delle vittime grazie ad alcuni lavori di riparazione e tinteggiatura effettuate nelle abitazoni prese di mira, oppure nelle chiacchiere raccolte nei bar. L’attività investigativa ha permesso, inoltre, di identificare e denunciare altri basisti e ricettatori. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti diversi oggetti rubati, alcuni dei quali già restituiti ai proprietari, mentre per altri (soprattutto gioielli e monili in oro) sono in corso accertamenti per risalire ai proprietari. I furti accertati dalle indagini sono stati commessi a Copparo, Berra, Tresigallo, Ro Ferraresem San Martino di Vanezze (Ro), Monseliced (Pd), Rovigo, Crispino (Ro), Adria (Ro), Occhiobello (Ro), Gaiba (Ro), Voghiera e Stienta (Ro).

Alle operazioni di questa mattina hanno partecipato i carabinieri della Compagnia di Copparo con rinforzi da Ferrara, Cento, Comacchio, Portomaggiore e con l’impiego del nucleo Cinofili di Padova e un elicottero di Forlì, per un totale di una settantina di militari (50 del comando provinciale di Ferrara).

“Si tratta di personaggi pericolosi – ha commentato oggi in conferenza stampa il procuratore Bruno Cerchi – e di delitti che ingiustamente vengono definiti di microcriminalità, quando invece si tratta di reati gravissimi perché violano l’intimità delle persone e vanno a colpire i soggetti più deboli”. L’invito dei carabinieri di Ferrara ai cittadini, inoltre, è quello di una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine segnalando persone e auto sospette, che spesso permettono di acquisire i primi elementi per rendere efficace un’opera di prevenzione e repressione del fenomeno, tenendo conto che difficilmente per i furti in abitazione i malviventi colpiscono a caso, agendo invece dopo aver effettuato sopralluoghi ed essersi resi conto della situazione.

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