Comacchio
5 Dicembre 2013
In aula ha parlato il consulente della difesa, l'ex sen. Turroni

Casette in spiaggia, “errata la cartografia”

di Marco Zavagli | 2 min

Leggi anche

Vongole portoghesi spacciate per italiane. Scattano gli interrogatori preventivi

Associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata alla frode in commercio e autoriciclaggio: sono le accuse rivolte a una decina di indagati che avrebbero importato ingenti quantità di vongole dal Portogallo per poi farle arrivare in Italia e commercializzarle nel mercato italiano come se fossero un prodotto autoctono

La cartografia portata in aula dal consulente

La cartografia portata in aula dal consulente

Porto Garibaldi. Si allungano i tempi per la conclusione del processo alle casette in spiaggia. Un processo che vede come unico imputato Antonio Pini, il dirigente dell’ufficio urbanistica del Comune di Comacchio (accusato di abuso d’ufficio e falso per aver rilasciato un’autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire nella veste di pubblico ufficiale e per aver falsamente attestato nell’autorizzazione che l’istanza relativa alla realizzazione dei fabbricati non contrastava con le norme urbanistiche).

Pini era stato rinviato a giudizio dal gup, che aveva deciso invece il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato per i costruttori che realizzarono le quattro unità abitative in viale dei Mille, a poco più di 30 metri dalla battigia, ritenuta dall’accusa area sottoposta a vincoli paesaggistici.

Ieri ha tenuto banco per alcune ore l’esame del consulente della difesa, nominato dall’avvocato Maria Mezzogori, Sauro Turroni, architetto e politico, ex senatore dei Verdi.

Turroni, con tanto di gigantografie e slide, ha sostenuto che “Pini ha fatto solo quello che la legge gli imponeva di fare, dal momento che il Prg era stato approvato e reso efficace dalla legge urbanistica regionale 47/78”. Pini quindi non poteva sottrarsi ad un proprio compito, accertato che il PRG del ‘75 e quello del 2002 classificavano entrambi l’area in questione come edificabile “di completamento”. Di conseguenza su quell’area non vigeva alcun vincolo, “dal momento che – ha proseguito in aula Turroni – si trattava di un’area omogenea B, secondo quanto stabilito dal DM 1444 del 1968. Quell’area è fuori dai perimetri del DM del 1977 che dichiarava l’interesse pubblico di un’area a Comacchio e Argenta e dal perimetro della convenzione di Ramsar, come purtroppo invece scritto dai periti del pm. Bastava guardare le carte che sono allegate ai decreti”.

Il consulente della difesa ha proseguito con foto di fognature, depuratori di impianti di sollevamento, gabbioni di rete metallica e ghiaioni per dimostrare che la zona in questione non è una duna. “Quell’area, piaccia o non piaccia , ma le carte lo testimoniano, era una parte di una lottizzazione fatta nel 1963, nella quale l’ufficiale sanitario del tempo fece mettere gli impianti necessari all’abitato del Park Emilio”. L’errore starebbe, secondo il senatore, nell’aver il consulente della procura consultato “una cartografia sbagliata, priva di qualsiasi validità, mai approvata da nessuno e che non è una carta di piano regolatore, a scala diversa da quella del Prg, priva di legenda e anche contenente numerose parti diverse in toto da quella di piano regolatore”.

Il giudice ha rinviato le parti all’11 dicembre per il controesame del consulente da parte della pm Ombretta Volta e della parte civile, l’avvocato David Zanfolrini per Legambiente.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com