Portomaggiore. La ricorrenza del 50° di consacrazione della chiesa Collegiata di Portomaggiore che durante l’anno ha visto una molteplicità di eventi, si sta concludendo con una raccolta di firme allo scopo di intitolare una via al parroco della ricostruzione della Collegiata e delle opere parrocchiali, mons. Elvezio Tanasini, tra noi dal 1953 al 1968.
L’iniziativa è stata accolta dalla popolazione con diffusa soddisfazione, certamente non è mancata qualche avversione, ma in numero davvero esiguo.
Un terzo sentimento, inatteso, che si è velocemente diffuso tra la popolazione portuense, stimolata dalla diffusione della iniziativa da parte della stampa locale, ha visto affiorare una seconda “candidatura”: quella dell’arciprete don Vincenzo Tamba, predecessore di don Tanasini.
Don Vincenzo Tamba, parroco di Portomaggiore da giugno 1936 a novembre 1953, ha vissuto gli anni mesti della seconda guerra mondiale culminati con i bombardamenti del 1945 su Portomaggiore che hanno raso al suolo, tra l’altro, la chiesa Collegiata e le Opere parrocchiali.
Il Tamba pur stremato ed affranto dalla tragedia che colpì tante famiglie portuensi e dell’immane rovina della Collegiata, non disarmò e, con lettera partecipata a tutti i parrocchiani, auspicava “il momento nel quale possano risorgere le mura di un tempio che sia faro a noi poveri naufraghi della vita, luce allo spirito tra tanta oscurità, baluardo di speranza e di pace fra il crollo di case e sistemi, sia fiamma che avvivi il vero spirito di fratellanza … per una pronta rinascita”.
Tenendo fede alla promessa fatta, fin dall’estate del 1945 don Tamba avviò un lungo, complesso ed estenuante carteggio fra la Chiesa arcipretale di Portomaggiore e gli Enti ed Istituti pubblici interpellati al soccorso.
La laboriosità di don Tamba portò finalmente a maturazione i suoi meritati frutti col collaudo, nel 1955, della ricostruita Opera Porrisini, quando al medesimo già da più di un anno era succeduto mons. Elvezio Tanasini.
Il “ministero dinamico e profondo” di don Tanasini, giunto a Portomaggiore il 20 dicembre 1953, impresse impulso ai progetti di don Tamba, che si concretizzarono nell’arco di dieci anni con la ricostruzione dell’attuale Collegiata e Opere parrocchiali.
Una iniziativa, quindi, partita con l’intenzione di risaltare l’impegno pastorale di un Sacerdote, che in itinere ha incrociato gli opportuni “suggerimenti” di non pochi portuensi tali da modificare la rotta iniziale, facendo riflettere sul prezioso operato dell’altro Sacerdote il quale, certamente in buona fede, era stato frettolosamente trascurato.
Inutile dire che la proposta è stata immediatamente recepita e rilanciata senza indugio dall’arciprete don Giuseppe Negretto.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com